Cgil, Cisl e Uil in in una lettera inviata ai Ministeri dell'Interno, del Lavoro e degli Affari Esteri chiedono di di adoperarsi per tutelare i diritti dei cittadini stranieri che oggi sono più esposti a rischi dell'emergenza Covid-19
“Alle Istituzioni chiediamo di adoperarsi per tutelare i diritti dei cittadini stranieri che oggi sono più esposti a rischi dell'emergenza Covid-19 e chiediamo di avviare un confronto”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello, Ivana Veronese in una lettera inviata ai Ministeri dell'Interno, del Lavoro e degli Affari Esteri.
La posizione dei sindacati
“Decine di migliaia di migranti irregolari e richiedenti protezione sono esclusi dalle strutture di accoglienza, a rischio della propria salute e quella degli altri. Le strutture esistenti (Cara, Siproimi, Cas, Centri per il rimpatrio) non sono sempre adeguatamente fornite di dispositivi di sicurezza e andrebbe garantita la corretta applicazione delle norme anti-contagio, per la sicurezza degli ospiti e del personale che vi lavora", scrivono Massafra, Cuccello, Veronese che lanciano contemporaneamente un allarme occupazione.
"Migliaia di lavoratori stranieri stanno perdendo la propria occupazione a causa del lockdown delle attività e rischiano di non poter rinnovare il permesso di soggiorno". Per questo, continuano i tre segretari confederali "abbiamo definito un dossier indicando alcuni punti urgenti che vanno immediatamente affrontati. Garantire sicurezza ai cittadini stranieri, così come a tutte le persone che in questo momento rischiano di restare ai margini, è un tema urgente che va affrontato per il bene loro e di tutta la comunità'', concludono.