Istat: a marzo crolla fiducia consumatori e imprese

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E’ marcata soprattutto per il clima economico e futuro mentre il clima personale e quello corrente registrano diminuzioni più contenute

A marzo pesante - e prevedibile - impatto dell'emergenza coronavirus sul clima di fiducia di consumatori e imprese che si porta su valori che non venivano più toccati, rispettivamente, da giugno 2013 e gennaio 2015. Lo conferma l'Istat che stima una forte diminuzione sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 110,9 a 101,0) sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 97,8 a 81,7).

Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in flessione, ma l'intensità del calo - segnala l'istituto di statistica - è marcata soprattutto per il clima economico e futuro mentre il clima personale e quello corrente registrano diminuzioni più contenute. Più in dettaglio, il clima economico passa da 121,9 a 96,2, il clima personale cala da 107,8 a 102,4, il clima corrente flette da 110,6 a 104,8 e il clima futuro decresce da 112,0 a 94,8. Quanto alle imprese, le stime evidenziano un calo molto ampio della fiducia soprattutto nei servizi (l'indice passa da 97,6 a 79,6), nel commercio al dettaglio (da 106,9 a 97,4) e nella manifattura (da 98,8 a 89,5). Nel settore delle costruzioni, l'indice di fiducia registra una flessione decisamente più contenuta passando da 142,3 a 139,0.

In dettaglio, per quanto riguarda le componenti dell'indice di fiducia, nell'industria manifatturiera peggiorano i giudizi sugli ordini e le scorte di prodotti finiti sono giudicate in lieve accumulo; le attese di produzione subiscono un drastico ridimensionamento. Per le costruzioni, l’andamento negativo dell'indice è determinato dal peggioramento dei giudizi sugli ordini e, soprattutto, dalla diminuzione delle attese sull'occupazione presso l'impresa. Nei servizi di mercato, il forte calo è legato alle aspettative sugli ordini che sono in forte diminuzione. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, i giudizi sulle vendite sono in lieve aumento, le scorte sono giudicate in calo e le attese sulle vendite registrano una forte caduta. A livello di circuito distributivo, i giudizi sulle vendite sono in miglioramento sia nella grande distribuzione sia in quella tradizionale; la flessione delle attese sulle vendite è più contenuta nella distribuzione tradizionale.

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