Anaao-Assomed, in questi casi non c’è sanità privata che tenga.
"Servono anche risorse aggiuntive di personale, sia perché il tempo richiesto a trattare un caso sospetto potrebbe andare a scapito della gestione ordinaria, con code e criticità pericolose, sia perché è utile ridurre la attesa per l’esito dei tamponi". Lo sottolinea l'Anaao-Assomed, principale sindacato dei medici ospedalieri, in una nota.
"L’evento epidemico dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che solo un servizio sanitario nazionale può essere la risposta valida alla tutela della salute dell’intera popolazione - ribadisce l'Anaao - In questi casi non c’è sanità privata che tenga. Tantomeno, la frammentazione legata all’esasperazione delle autonomie regionali, perché non esiste una risposta lombarda, veneta, piemontese o emiliano-romagnola alle criticità sanitarie che coinvolgono intere nazioni se non continenti. Solo un forte coordinamento nazionale in capo al ministero della Salute, garante di indirizzi univoci 'evidence based', forniti dagli studiosi e dalle organizzazioni competenti, nazionali e internazionali, potrà permettere di superare con il minor danno possibile eventi del genere".
"Soprattutto, questa esperienza insegni che gli ospedali non possono essere gestiti con logiche economicistiche e neo fordiste, ma avendo come riferimento la tutela della salute dei cittadini e la sicurezza di chi vi opera. Non bisogna aspettare, bisogna intervenire subito e pensare oggi a cosa fare nell’eventualità di un ulteriore aumento dei casi o del numero di quelli gravi", conclude il sindacato.