Lavoro, stop a trattativa su rinnovo contratto industria alimentare

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Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil indicono la mobilitazione perché le risposte della controparte non sono soddisfacenti. Per Federalimentare però, è “un’interruzione inspiegabile”

“Dopo l’ennesima due giorni di negoziato si sono interrotte le trattative per il rinnovo del Ccnl dei lavoratori dipendenti dell’industria alimentare, scaduto il 30 novembre scorso, che interessa oltre 400 mila lavoratori”. Ne danno notizia le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che stigmatizzano il comportamento della controparte, Federalimentare, che in sei mesi di trattative, “non solo non ha dato risposte soddisfacenti alle richieste sindacali su salario e welfare, ma non ha neppure voluto affrontare adeguatamente temi quali formazione, classificazione, comunità di sito, giovani e ricambio generazionale che, in un contratto di valenza quadriennale, dovrebbero avere grande importanza anche per il futuro delle imprese”. La delegazione trattante di Fai-Flai-Uila ha già definito le prime iniziative di mobilitazione dei lavoratori, con il blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità a partire da sabato 22 febbraio, assemblee in tutti i siti produttivi e tre attivi unitari interregionali (a Milano, Roma, Napoli) per il 2 marzo. Nei prossimi giorni saranno definite ulteriori azioni di lotta.

Federalimentare, interruzione inspiegabile

"Inspiegabile". Questo è il giudizio del vice presidente di Federalimentare Silvio Ferrari sull'interruzione del negoziato da parte dei sindacati. "Dopo sei mesi di percorso negoziale articolato e complesso, - spiega Ferrari - con oltre 15 incontri tecnici e almeno sei sessioni plenarie, Fai Flai e Uila si sono assunte oggi la responsabilità di interrompere un negoziato oltremodo difficile e in salita a causa dell'onerosità della piattaforma rivendicativa e che era entrato in una fase determinante". "Tutto ciò nonostante il percorso avesse portato il sindacato ad ottenere significative aperture rispetto alle richieste in piattaforma, - sostiene - mentre la parte industriale riceveva un riscontro, che si è dimostrato parziale e insoddisfacente, rispetto alle proprie istanze". Anche sul capitolo economico del contratto, che per Federalimentare non può che essere quello del nuovo impianto introdotto dall’Accordo interconfederale del marzo 2018, tra Confindustria e Cgil, Cisl, Uil, l'industria ha dimostrato aperture importanti, in un momento congiunturale difficile per i consumi domestici e con incertezze e criticità incombenti per alcuni comparti merceologici. Federalimentare – conclude il vice presidente - rimane comunque aperta al dialogo e auspica una ripresa dei lavori in tempi brevi, appellandosi al reciproco senso di responsabilità delle parti".

 

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