Fisco, sindacati: taglio a cuneo lavoro sia strutturale e stabile

Lavoro
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Cgil, Cisl e Uil: “La misura sia stabilizzata”. Per l’Ugl, il taglio del cuneo fiscale è "un'operazione che esclude le fasce di reddito oggettivamente più bisognose”

 

Il taglio del cuneo fiscale sul lavoro sia "strutturale", "stabile" anche per la fascia di reddito che ne beneficia sotto forma di detrazione e non di bonus, quella tra i 28mila e i 40mila euro. E'  la richiesta avanzata all'unisono dai sindacati Cgil, Cisl e Uil in audizione in commissione Finanze al Senato sul provvedimento per ridurre le tasse in busta paga.  

Cgil, “bene dl, misura sia stabilizzata”

I sindacati giudicano positivamente il dl anche se "avremmo preferito un intervento omogeneo", dice Gianna Fracassi (Cgil), sottolineando l'importanza che la "misura venga stabilizzata" e che sia il primo passo verso una "riforma complessiva". La Uil con Domenico Proietti sollecita il taglio delle tasse ai pensionati italiani che pagano quasi "il doppio degli europei": il 22% contro la media Ue del 12%. La misura va inoltre resa "strutturale" perché solo così "potrà dispiegare i benefici attesi sulla ripresa produttiva e sulla domanda interna", aggiunge. Anche Ignazio Ganga (Cisl) sottolinea l'importanza di rendere strutturale l'intervento, auspicando che le risorse per le detrazione vengano rese stabili "già nel Def".  

Ugl, “operazione che esclude fasce reddito più bisognose”

Per l’Ugl il taglio del cuneo fiscale è "un'operazione che ha un forte impatto in termini finanziari, ma che esclude le fasce di reddito oggettivamente più bisognose e l’intera platea dei pensionati”. “Sono diversi i nodi -dice  il segretario confederale Ugl, Vincenzo Abbrescia - la misura non sembra avere una copertura adeguata; il provvedimento amplifica, se possibile, alcuni limiti già emersi con il bonus Renzi, in quanto esclude i redditi più bassi, vale a dire oltre 4,1 milioni di lavoratori dipendenti", afferma. Inoltre, aggiunge, "si considera il reddito individuale e non quello familiare, con la conseguenza che, anche tenendo presente la detrazione per il figlio a carico, una famiglia monoreddito è penalizzata rispetto al caso di due coniugi senza figli. Come se non bastasse, sono esclusi i pensionati: sono quasi 11 milioni le pensioni al di sotto della soglia di 8.200 euro”.

 

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