Fim Fiom e Uilm non mollano e si appellano direttamente alla casa madre americana, “si faccia garante del rispetto dell’accordo del 2018". Chiedono unitariamente in una lettera inviata oggi segnalando la “difficile situazione che è venuta a crearsi nel nostro paese con Whirlpool Italia”
Sulla vicenda Whirlpool e la chiusura del sito di Napoli con il conseguente licenziamento di 420 lavoratori, entrata in una sorta di limbo dopo l'ultimo incontro al Mise dello scorso gennaio, Fim Fiom e Uilm non mollano e si appellano direttamente alla casa madre americana, a Marc Bitzer, presidente della Whirlpool Corporation: "si faccia garante del rispetto dell’accordo del 2018", chiedono unitariamente in una lettera inviata oggi segnalando la “difficile situazione che è venuta a crearsi nel nostro paese con Whirlpool Italia”.
La Lettera
Nella lettera i sindacati ripercorrono tutte le tappe salienti della trattativa: a partire dalla firma del piano industriale del 25 ottobre 2018 al Mise che ribadiva “la strategicità dell’Italia rispetto all’area Emea” e prevedeva investimenti industriali e in strategie commerciali per la crescita dei volumi produttivi. Un piano sostenuto, ricordano ancora i sindacati, da “ammortizzatori sociali che il Governo italiano ha concesso e che nonostante comportassero ulteriori sacrifici i lavoratori hanno accettato poiché convinti che fosse un buon piano e che potesse davvero rilanciare l’azienda”.
Le posizioni
Azioni, queste, “che sarebbero dovute iniziare già dai primi mesi del 2019, proprio mentre lei diventava presidente”, spiegano ancora Fim Fiom e Uilm tornando a denunciare il mancato rispetto dell'accordo fino all'annuncio di Whirlpool Italia della cessione del sito di Napoli che potrebbe avere un impatto anche sulle altre fabbriche “mettendo conseguentemente a rischio la sostenibilità di altri siti oggi presenti in Italia”. Vogliamo però continuare a pensare “che la Whirlpool possa mantenere gli impegni che prende con i lavoratori, con chi li rappresenta e con il Governo italiano perciò facciamo appello a Lei perché si faccia garante del rispetto dell’accordo del 25 ottobre 2018”, conclude la lettera.