Cgil, in accordi aziendali 1 su 2 su aumenti salari

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Sale welfare integrativo, pole position per carte acquisto e buoni pasto

Uno su due dei 1.887 accordi aziendali e territoriali siglati tra il 2017 ed il 2019 ha trattato un aumento di salario, il 53,4% infatti ha gestito principalmente la richiesta di un trattamento economico. Il valore medio del premio, negoziato per il 50% in aziende del Nord e manifatturiere, si attesta sui 1.428 euro a con notevoli differenze legate alla dimensione di impresa: quasi il 50% dei premi concordati nelle pmi è al di sotto dei 1.000 euro, mentre il 31% dei premi in quelle medio grandi è di oltre i 2mila euro. A scattare la fotografia sull’evoluzione degli accordi di secondo livello è il secondo Rapporto elaborato dalla Fondazione di Vittorio e la Cgil. I temi relativi invece alle politiche industriali, alla formazione, all’occupazione e al welfare integrativo invece hanno occupato circa un quarto delle trattative sugli integrativi.

E sale la quota relativa agli accordi, circa 4 su 10, che prevedono interventi di welfare integrativo (sono il 30,8% di tutti gli accordi aziendali). Le misure più diffuse negoziate negli accordi restano le Carte acquisto e i buoni pasto (8,3% del totale degli accordi). Segue istruzione e servizi educativi (5,6%), credito /prestiti/tfr (4,4%), mensa (3,6%) cultura e ricreazione (3,5%).

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