Sindacati, garanzie occupazionali per Ferriera

Lavoro

Fim Cisl, Uilm Uil, Failms e Usb chiedono alle istituzioni garanzie dal punto di vista occupazionale nel ‘Nuovo Accordo di programma Area di crisi complessa di Trieste’

“L’impegno” di “garantire l'occupazione esistente per tutta la durata dell'Accordo di programma, oltre ad assicurare tutti gli strumenti necessari a supporto della gestione di transizione del personale” prevedendo  all'interno del nuovo documento in fase di definizione, “una specifica sezione inerente le garanzie occupazionali”. Lo chiedono le sigle sindacali Fim Cisl, Uilm Uil, Failms e Usb in una lettera con oggetto il 'Nuovo Accordo di programma Area di crisi complessa di Trieste’ inviata a ministero dello Sviluppo Economico, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste e Autorità Portuale in cui viene richiesta l'assunzione di un “preciso impegno” in tal senso in quanto - aggiungono le organizzazioni sindacali – “in assenza di tali garanzie, come già anticipato in occasione degli incontri ministeriali, il solo accordo sindacale con Acciaierie Arvedi risulterà insufficiente a dare certezza di continuità occupazionale”.

Il nuovo piano

“E' oggettivo ritenere - spiegano i sindacati di categoria - che qualsiasi nuovo piano industriale,  per sua natura, comporti dei rischi nella sua realizzazione per elementi  o condizioni  (soprattutto di mercato o di mutato contesto economico) che potrebbero non verificarsi nel tempo rispetto alle previsioni date:  il rischio d'impresa,  in questo caso specifico - conclude la lettera sottoscritta dalle quattro sigle - non deve avere conseguenze per i lavoratori viste le premesse alla base del nuovo piano industriale richiesto dalle istituzioni”. 

“Le istituzioni nazionali e territoriali - si legge ancora nella missiva - hanno espresso la volontà di procedere alla chiusura dell'area a caldo della Ferriera di Servala con la conseguente necessità di modificare l'attuale Accordo di programma con un nuovo progetto industriale e di sviluppo della logistica del Porto di Trieste salvaguardando i livelli occupazionali. Acciaieria Arvedi e Siderurgica Triestina hanno presentato, facendo seguito  alle indicazioni delle istituzioni, un nuovo  piano industriale che prevede lo sviluppo dell'area a freddo per la ricollocazione  del personale attualmente occupato  in quella a caldo”. 

"Le istituzioni - concludono i sindacati - hanno più volte dichiarato che avrebbero garantito l'occupazione esistente nella Ferriera di Servola anche attraverso le nuove attività di logistica (e non solo) previste con lo sviluppo del Porto di Trieste”. 

Le richieste sindacali

"Pertanto - conclude la lettera - le scriventi organizzazioni sindacali,  pur avendo raggiunto  lo  scorso  23 dicembre  presso la sede del Mise l'ipotesi  di Accordo sindacale  per il  progetto  di riconversione dell'Acciaieria Arvedi,  richiedono "che "ministero dello Sviluppo  Economico,  Regione Friuli  Venezia Giulia, Comune di  Trieste  e  Autorità Portuale assumano  l'impegno, oltre a quello già assunto dal gruppo Arvedi con l'accordo  sindacale, di garantire  l'occupazione esistente per tutta la durata  dell'Accordo di programma oltre ad assicurare tutti gli strumenti necessari a supporto della gestione di transizione del personale".

"A tale proposito richiedono di prevedere, all'interno del nuovo Accordo di programma in fase di definizione, una specifica sezione inerente le garanzie occupazionali", concludono.

 

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