Fisco, Istat: cala dello 0,1% la pressione fiscale

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Nel terzo trimestre 2019 la pressione fiscale è passata dal 40,4% del Pil dello stesso periodo del 2018 al 40,3%

Nel terzo trimestre la pressione fiscale si è ridotta di 0,1 punti percentuali passando dal 40,4% del Pil nel terzo trimestre 2018 al 40,3% nel terzo trimestre del 2019. Lo rende noto l'Istat in un comunicato che rende anche noto come nel terzo trimestre la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 40,7%, sia rimasta invariata rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 21,4%, è aumentato di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Fermo l’indebitamento delle P.A. 

L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil, sempre nel terzo trimestre 2019,  è stato pari all’1,8%, invariato rispetto allo stesso trimestre del 2018. Il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,6% (era 1,9% nel terzo trimestre del 2018). Il saldo corrente delle Amministrazioni pubbliche è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,1% (1,2% nel terzo trimestre del 2018). Le uscite totali nel terzo trimestre 2019 sono aumentate dell’1,5% rispetto al corrispondente periodo del 2018 e la loro incidenza sul Pil (pari al 46,3%) in termini tendenziali è rimasta invariata. Nei primi tre trimestri dell’anno, l’incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 43,9%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2018.  Complessivamente, nei primi tre trimestri del 2019 le Ap hanno registrato un indebitamento netto pari al 3,2% del Pil, in miglioramento rispetto al 3,4% del corrispondente periodo del 2018. Nei primi nove mesi del 2019, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario è risultato positivo e invariato rispetto allo stesso periodo del 2018 (0,3%). 

Per famiglie più reddito per consumi

Nel terzo trimestre il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 0,1 punti percentuali scendendo all’8,9%, comunica l'Istat. 

 

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