E' quanto si legge nell'Annuario Statistico Italiano 2019, relativo allo scorso anno, messo a disposizione dall'Istat sul proprio portale.
Il 2018 si caratterizza per un nuovo aumento dell’occupazione (+192 mila unità rispetto al 2017), superando i livelli pre crisi. Il tasso di occupazione 15-64 anni sale al 58,5 per cento (+0,6 punti) sfiorando il livello massimo del 2008, ma si allontana ancora dalla media Ue (68,6 per cento).
La crescita dell’occupazione interessa soltanto i dipendenti (+215 mila), esclusivamente a tempo determinato, mentre torna a calare il tempo indeterminato. Prosegue la riduzione dei disoccupati (-151 mila) e del tasso di disoccupazione (-0,6 punti), in particolare per i giovani, che si associa alla complessiva diminuzione dell’inattività. E' quanto si legge nell'Annuario Statistico Italiano 2019, relativo allo scorso anno, messo a disposizione dall'Istat sul proprio portale.
Più nel dettaglio, nel totale delle imprese dell’industria e servizi le posizioni lavorative dipendenti nella media 2018 raggiungono i 12 milioni e 682 mila unità, con un incremento rispetto al 2017 del 2,3 per cento, trainato più dai servizi (+2,8 per cento) che dall’industria (+1,4 per cento). Negli stessi settori, i posti vacanti nelle imprese con almeno 10 dipendenti sono in media l’1,1 per cento del totale delle posizioni lavorative occupate o vacanti (+0,2 punti percentuali).
In aumento monte ore lavorate
Nelle stesse imprese, aumenta il monte ore lavorate (+2,7 per cento), nonostante il calo delle ore di cig (da 7,7 a 6,5 ore ogni mille ore lavorate), ma diminuisce l’indice delle ore lavorate per dipendente (-0,3 per cento). Nelle imprese con più di 500 dipendenti si registra un lieve aumento dell’occupazione al netto della Cig (+0,2 per cento), e una riduzione del ricorso alla Cig (-1,3 ore ogni mille ore lavorate), a cui si associa un aumento delle ore effettivamente lavorate per dipendente (+0,5 per cento).
Inoltre, si legge nell'Annuario, nel 2018 prosegue la crescita del costo del lavoro nel totale delle imprese (+1,8 per cento). Dopo nove anni di decelerazione, le retribuzioni contrattuali orarie nel totale economia aumentano dell’1,5 per cento nel 2018. La struttura occupazionale delle imprese attive è costituita da addetti (personale interno) e personale esterno all’impresa (lavoratori esterni e temporanei)
Nel 2017, oltre il 71 per cento degli addetti è rappresentato da lavoratori dipendenti, che presentano una alta quota di donne. La minore quota di donne si riscontra fra gli indipendenti, che sono anche i più anziani, fra i più istruiti (dopo gli esterni) e più presenti nelle piccole imprese. I temporanei sono i più presenti nelle grandi imprese, i meno istruiti e con la maggiore presenza straniera.