In 10 mesi +224mila, giù contratti a tempo
Resta positivo ad ottobre anche se in decelerazione il saldo annualizzato tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi: +224.000, inferiore a quanto registrato alla fine di ottobre 2018 che denunciava un +389.000, nonché a quello registrato in tutti i mesi precedenti. Continuano a salire seppure più lentamente le assunzioni a tempo indeterminato che dal +72mila dell'ottobre 2018 è passato a +385mila dell'ottobre scorso mentre scendono vistosamente i rapporti a tempo determinato passati dai +152.000 dell'ottobre del 2018 a –238.000 dell'ottobre 2019. E' quanto si legge nell'Osservatorio sul precariato dell'Inps.
Restano positivi anche i saldi annualizzati delle altre tipologie di rapporti in particolare dell'apprendistato e del lavoro intermittente, ad eccezione dei rapporti di somministrazione il cui saldo negativo tende, ormai da 6 mesi, a rafforzarsi. Gli incentivi previsti per stimolare l'occupazione stabile per gli under 35 varati nel 2017 conoscono un andamento altalenante: ad ottobre i contratti così attivati registrano un calo del 14,5% mentre i rapporti incentivati complessivamente costituiscono il 5,1% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni + trasformazioni).
L’andamento delle assunzioni
Complessivamente comunque, e al netto delle cessazioni, si legge nell'Osservatorio Inps, le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nei primi dieci mesi del 2019 sono state 6.154.000. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate quelle contratti a tempo indeterminato, di apprendistato, stagionali e intermittenti; risultano invece in contrazione le assunzioni con contratti a tempo determinato e in somministrazione.
Tra gennaio-ottobre scorsi, rispetto allo stesso periodo 2018 vi è stato un netto incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, passate da 416.000 a 603.000 (+187.000, +44,9%); in crescita risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (sono passate da 54.700 a 68.100: +24,5%). Le cessazioni nel complesso sono state 5.654.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: la riduzione ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione e di rapporti a termine; in crescita risultano invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente, stagionale, in apprendistato e a tempo indeterminato.
Tra gennaio e ottobre, infatti, sono stati 91.536 i rapporti di lavoro (49.600 assunzioni e 41.936 trasformazioni a tempo indeterminato) ad aver usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni. Per quel che riguarda il lavoro occasionale, la consistenza dei lavoratori impiegati con questo tipo di contratto si attesta ad ottobre scorso intorno alle 19 mila unità (in linea rispetto allo stesso mese del 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 233 euro.
Per i lavoratori pagati con i titoli del libretto famiglia, invece, ottobre registra un aumento: risultano essere circa 9.000 (in lieve aumento rispetto a ottobre 2018) per un importo medio mensile lordo pari a 193 euro.