Adepp, da casse previdenza sempre più misure di welfare

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E’ uno degli aspetti che emergono dal IX Rapporto sulla previdenza privata dell’Associazione degli enti previdenziali privati, secondo cui i professionisti chiedono alle Casse più ‘welfare strategico’, sostegno a formazione, sviluppo di start up e studio professionale

Le prestazioni assistenziali erogate dagli enti previdenziali privati ai propri iscritti nel tempo hanno assunto un ruolo sempre più importante, e sono cresciute in maniera rilevante nel periodo 2007-2018. E' uno degli aspetti che emergono dal IX Rapporto sulla previdenza privata dell'Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati. Secondo il Rapporto, i professionisti italiani chiedono alle Casse sempre più ‘welfare strategico’, sostegno alla formazione e allo sviluppo di start up e dello studio professionale.

Offerta welfare cresce, ma marginale rispetto a pensioni 

E, come emerge dall'indagine dell'Adepp, negli anni ciascun Ente di previdenza privatizzato ha cercato sempre di più di intercettare i fabbisogni e le necessità dei propri iscritti provando ad ampliare e  strutturare in maniera più efficiente la propria offerta di welfare.  Nonostante tali prestazioni, nella maggior parte dei casi, rivestano un ruolo marginale rispetto ai volumi di prestazioni pensionistiche erogate, queste ultime sono cresciute in maniera rilevante nel periodo di analisi.

Indennità di maternità e polizze sanitarie

Indennità di maternità e prestazioni a sostegno degli iscritti, prestazioni a sostegno della professione, ammortizzatori sociali e polizze sanitarie: queste le prestazioni che il Rapporto categorizza come assistenziali.

Se le prestazioni assistenziali erogate dalle Casse privatizzate complessivamente appaiono come stabili negli ultimi 5 anni, con oltre 420 milioni di euro erogati al 2018, si possono notare diverse importanti variazioni soprattutto nella voce ‘Prestazioni a sostegno della professione’. Questa flessione, spiega il Rapporto dell'Adepp, è principalmente spiegata dal decremento della voce ‘Prestiti agevolati e mutui 

istituti bancari convenzionati’. La voce in questione individua il cosiddetto welfare allargato; i valori considerati all'interno di tale voce, infatti, non rappresentano il costo che le Casse hanno sostenuto

per fornire una particolare prestazione ma piuttosto rappresentano gli importi economici che vengono richiesti in prestito/mutuo ad istituti di credito convenzionati con le Casse di previdenza.

 

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