Padovano, iter bloccato al ministero, lunedì scriverò a Meloni
(ANSA) - PESCARA, 05 NOV - "Basta un giorno di maltempo con pioggia e vento per dover tornare a vedere le mareggiate sulle nostre coste". Lo afferma il presidente della Sib Abruzzo e presidente della Confcommercio di Pescara, Riccardo Padovano, a proposito dei problemi che si sono registrati, in particolare a Francavilla al Mare (Chieti), a causa dell'ondata di maltempo che si sta abbattendo sull'Abruzzo. Padovano interviene sui lavori, finalizzati a rinforzare le scogliere, che "sono ancora fermi".
"La Regione ha stanziato i fondi, il Comune di Francavilla ha redatto il progetto che prendere la manutenzione delle scogliere presenti a Francavilla nord e a tutt'oggi come ogni anno, possiamo rimetterci l'orologio - dice - dai primi di novembre fino alla metà di dicembre avremo a che fare con queste gravi mareggiate. Ieri mi sono informato presso la Capitaneria di Porto di Ortona per chiedere informazioni in merito, avendo appreso che sono in attesa dello specchio acqueo".
"Parliamo di problemi di burocrazia. Per avere lo specchio acqueo non è più sufficiente, ho saputo, il parere del Ministero delle Infrastrutture ma occorre anche il parere dell'Ufficio Marina sud de Ministero della Marina Mercantile. Parliamo di un ufficio apparato del Ministero che su lavori nuovi, ripeto nuovi, deve dare l'ok dopo aver appurato che non ci sia il rischio della presenza in zona, sotto i fondali, di ordigni bellici. Cosa giusta, ma mi chiedo, in questo caso per lavori ordinari, e cioè per far rifiorire le scogliere esistenti, ebbene non capisco perché per fare questi lavori ordinari e dunque avere lo specchio acqueo, la cui richiesta è ferma dal mese di agosto, non si riesca a sbloccare la situazione. Lunedì scriverò una nota al premier Giorgia Meloni. Si fa tanto oggi per snellire gli iter della burocrazia e poi c'è un ufficio ministeriale che blocca come un muro l'avvio di lavori. Questo ci amareggia. A Francavilla nord - conclude Padovano - questi lavori sono necessari e non più rinviabili". (ANSA).