Un brano inedito e i suoi grandi classici in versione sinfonica, da "L'animale" a "I treni per Tozeur". L'ultima fatica dell'artista uscirà venerdì 18 ottobre. Un viaggio spirituale in puro stile Battiato: "La vita non finisce, è come il sonno”
Non sale su un palco da due anni per problemi di salute ma questo non gli ha impedito di lavorare a “Torneremo ancora”. L’album di Franco Battiato sa quasi di testamento artistico e uscirà venerdì 18 ottobre su Cd e doppio Lp. Come conferma l’agente Franz Cattini, sarà l’ultimo album dell’artista siciliano. Oltre al brano inedito che dà il nome al disco, ci sono i grandi classici di Battiato come “L’Animale”, “I treni di Tozeur” e “Prospettiva Nevskij” in versione sinfonica registrati con la Royal Philharmonic Concert Orchestra.
Il ritiro dalle scene
"Non c’è più nulla nei cassetti. Direi che questo è l’ultimo album di Franco Battiato". A dare il definitivo annuncio è Franz Cattini al Corriere della Sera. Sulla sua malattia, molti fan hanno chiesto sui social network di rispettare la privacy del cantante. L’ingegnere del suono Pino “Pinaxa” Pischetola, che collabora con Battiato da 20 anni racconta di come il musicista sia riuscito comunque a lavorare al disco nonostante la malattia: “Rispetto al passato ci sono state due differenze in questo progetto. Franco non è venuto a Londra per la registrazione dell’orchestra e invece che fare i mix finali assieme a me a Milano glieli ho portati da sentire a casa sua a Milo – il paese siciliano dove vive, ndr. L’ho visto commosso in quell’occasione”.
La canzone inedita
La title track “Torneremo ancora” è frutto di un lavoro a quattro mani con il cantautore Juri Camisasca. Come racconta l’agente di Battiato: “Il brano nasce da una richiesta di Caterina Caselli che voleva un brano per Bocelli. Franco aveva inciso la sua voce guida a cavallo fra 2016 e 2017 per farla sentire al tenore. Non se ne è poi fatto nulla. La voce è quella, l’orchestra invece è stata registrata a Londra a maggio, usando le partiture scritte all’epoca da Franco”. Il risultato è una ballata dai toni eterei tipici del musicista siciliano in cui la voce dialoga con piano e orchestra. Battiato ha abituato il suo pubblico a riferimenti mai banali e questo si vede anche dal titolo che il brano avrebbe dovuto avere. L’idea iniziale era “I migranti di Ganden”, un rimando alla fuga dei monaci tibetani dalle persecuzioni politiche, ma il titolo avrebbe tratto in inganno. Il testo non parla di popoli in fuga, la sua è una riflessione spirituale sulla ricerca di una “terra senza confini” dove “la vita non finisce, è come il sonno” e in cui “torneremo ancora”. Sul perché non ci sia ulteriore materiale in archivio, la spiegazione dell’agente Cattini rimanda al modus operandi di Battiato: “Non scriveva quando l’ispirazione gli arrivava in sogno, ma quando doveva preparare un nuovo album”.
L’album in arrivo
Oltre al brano “Torneremo ancora”, unico inedito, 14 brani rivisitati in chiave sinfonica. I brani sono stati registrati durante le prove di alcuni concerti in giro per il Paese nel 2017 con la Royal Philharmonic Concert Orchestra, diretta dal Maestro Carlo Guaitoli. "Nelle versioni con la Royal Philharmonic Concert Orchestra ho trovato nel suono, nel colore quasi metafisico che si è generato, ulteriori stimoli per scavare più in profondità'", ha detto Battiato. "Da anni ho lavorato sulla conoscenza del mistero insondabile del passaggio - continua, commentando l'inedito - da “La porta dello spavento supremo” a “Le nostre anime” sino al documentario “Attraversando il bardo”. Torneremo ancora ne è una ulteriore testimonianza" Alla presentazione del disco Franco Battiato non c’era, ma ha comunque accompagnato l’uscita del suo ultimo disco con una nota: "Da anni ho lavorato sulla conoscenza del mistero insondabile del passaggio. “Torneremo ancora” ne è una ulteriore testimonianza".