Oscar 2019, vince il corto “Period. End of Sentence” sui diritti delle donne in India

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Il documentario, prodotto dalla Sikhya Entertainment e diretto da Rayka Zehtabchi e Melissa Berton, racconta la storia di un gruppo di donne di Hapur, una città indiana, che imparano a utilizzare una macchina che produce assorbenti biodegradabili a basso costo

In occasione della 91esima edizione del premio Oscar, “Period. End of Sentence” si è portato a casa la statuetta (FOTO) come miglior cortometraggio documentario. La pellicola indiana, prodotta dalla Sikhya Entertainment e diretta da Rayka Zehtabchi e Melissa Berton, racconta la storia di un gruppo di donne di Hapur, una città dello stato nordoccidentale indiano dell'Uttar Pradesh, che imparano a utilizzare una macchina che produce assorbenti biodegradabili a basso costo, venduti poi ad altre donne che non se li possono permettere (I LOOK SUL RED CARPET).

Il corto racconta le difficoltà delle donne in India

"Period. End of sentence" racconta la vita e le difficoltà quotidiane di Sneh e delle altre sei donne, tutte tra i 18 e i 31 anni, che in una piccola fabbrica creata due anni fa dalla ong Action India, producono assorbenti sanitari femminili. Nelle aree più periferiche dell'India le mestruazioni sono tuttora un gigantesco tabù, e anche solo lavorare in un'azienda che produce assorbenti è considerato, da molti, inaccettabile per una donna.

La regista: "Il ciclo non dovrebbe essere un tabù"

"Le mestruazioni non dovrebbero essere un tabù - ha detto la regista americano-iraniana Rayka Zehtabchi - non dovrebbero sancire la fine della scuola per le ragazze". Il titolo del film gioca sul doppio senso: letteralmente si traduce con "Punto. Fine della frase", ma ha anche il significato di "Ciclo mestruale. Fine della condanna".

L’attore Akshay Kumar: “Congratulazioni”

A celebrare l’unica vittoria, in questa edizione, di una pellicola indiana è stato l’attore Akshay Kumar che ha scritto sui social: “Congratulazioni a Guneet Monga (direttrice della Sikhya Entertainment) e all'intero team di #PeriodEndOfSentence per aver vinto alla grande l’Oscar”.

La campagna a favore dei diritti delle donne in India

Kumar, vera e propria stella di Bollywood apparsa in oltre 80 pellicole prodotte in India e seguito sui social da decine di milioni di follower, ha però celebrato la statuetta non solo in chiave artistica, ma soprattutto nell'ambito della sua campagna in favore dei diritti delle donne nel Paese. Kumar ha lanciato a febbraio l'iniziativa Run4Niine, una serie di maratone che si terranno l'8 marzo in centinaia di città di tutta l'India per celebrare la Giornata internazionale della donna.

Iniziativa lanciata il 9 febbraio

L'iniziativa è stata lanciata il 9 febbraio in concomitanza con l'anniversario dell'uscita del “primo lungometraggio al mondo interamente dedicato alle mestruazioni". Il 9 febbraio 2018 uscì infatti in India il film 'Padman', scritto e diretto dal regista R. Balki, con la partecipazione delle stelle bollywoodiane Akshay Kumar, Sonam Kapoor e Radhika Apte. La pellicola narra la storia di Arunachalam Muruganantham, un imprenditore e attivista di Coimbatore, una città dello stato sudorientale indiano del Tamil Nadu, che inventò una serie di assorbenti a basso costo.

Nel 1983 la prima vittoria di un indiano agli Oscar

La vittoria del documentario non è stata la prima ottenuta dall'India agli Oscar. Il primo indiano a vincere una statuetta fu il costumista Bhanu Athaiya, nel 1983 per la produzione anglo-indiana "Gandhi". Nell'edizione del 2009 furono poi ben tre gli indiani premiati: l'esperto di montaggio sonoro Resul Pookutty, il regista e compositore A.R.Rahman e il musicista Gulzar per un'altra produzione britannica, "The Millionaire", che vinse tra gli altri i premi per il miglior sonoro, quello come miglior colonna sonora e miglior canzone.

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