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Reddito di cittadinanza 2023, quali sono i requisiti per ISEE e patrimonio

Economia

Una delle riforme più importanti e attese contenute nella Manovra di bilancio 2023. Dopo le tante critiche, sono arrivati quegli aggiustamenti che in molti chiedevano da tempo

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Sono 404mila i nuclei familiari interessati dal restyling delle norme sul sostegno al reddito deciso dal Governo Meloni. Le regole dureranno un anno, permettendo di risparmiare 734 milioni di euro. L'idea della cancellazione immediata del beneficio, che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi, è stata alla fine accantonata dall’esecutivo. Nel 2024 arriverà un nuovo sostegno, con un nome diverso, destinato solo a fragili e over 60.

Isee inferiore a 9.360 euro

Per ottenere il reddito di cittadinanza il nucleo familiare deve essere in possesso di un valore Isee inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l'Isee per prestazioni rivolte ai minorenni). Sul reddito di cittadinanza, non ci sono conseguenze immediate per l'Isee scaduto, in quanto la ricarica attesa a gennaio verrà comunque effettuata sulla base di dati e informazioni contenuti nella pratica del 2022. Tuttavia il rinnovo va effettuato entro il 31 gennaio per evitare la sospensione dei pagamenti. Non bisogna dimenticare che una volta rilasciato il nuovo Isee ci sarà un ricalcolo della prestazione, in quanto l’Inps terrà conto dei nuovi dati reddituali e patrimoniali.  

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I requisiti necessari

Il nucleo familiare deve essere in possesso di:

un valore ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);

un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;

un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza);

un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

Perdita dell'assegno se si superano le soglie

Ne potrebbe risultare la perdita dell'assegno, laddove il nuovo reddito dovesse certificare il superamento delle soglie previste dalla normativa, o comunque una riduzione dell’importo percepito, nel caso in cui tra il 2020 e il 2021 ci sia stato un miglioramento della situazione economica del nucleo familiare. Diversamente, in caso di peggioramento, l'importo mensile potrebbe aumentare.

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Se è scaduto l'Isee

Avere un Isee scaduto non vuol significa che dal 1° gennaio 2023 tutte le prestazioni smetteranno di essere percepite, ma solo che bisognerà mettersi in moto per rinnovarlo non appena possibile. Diversamente scatteranno conseguenze differenti per mancato rinnovo della pratica, a seconda della prestazione a cui ci si riferisce. Il consiglio degli esperti è comunque di procedere al rinnovo dell'Isee entro la fine di gennaio. Serve sempre, a maggior ragione se si risulta percettori di reddito di cittadinanza.

 

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Per gli "occupabili" solo 7 mensilità

Per gli "occupabili" il governo Meloni ha stabilito che il reddito di cittadinanza nel 2023 resta solo per 7 mensilità e decade dopo il primo rifiuto ad un’offerta anche non "congrua". Per i 18-29enni che non hanno finito la scuola dell’obbligo è subordinato alla frequenza di corsi formativi. La quota dell’assegno destinata all’affitto sarà pagata direttamente ai proprietari.

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