Unicredit, via libera condizionato del consiglio dei ministri per Ops su Banco Bpm
Economia
"Il Consiglio dei ministri ha deliberato di esercitare, a tutela di interessi strategici per la sicurezza nazionale, i poteri speciali nella forma dell'imposizione di specifiche prescrizioni, in relazione all'offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM S.p.a. da parte di UniCredit S.p.a", riferisce una nota di Palazzo Chigi
Il consiglio dei ministri ha dato il via libera condizionato all'offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Banco Bpm. Dopo il via libera della Bce a marzo, la banca guidata da Andrea Orcel incassa dal governo l'ok condizionato all'operazione. La delegazione di Forza Italia in cdm ha fatto mettere a "verbale le grosse riserve sulla base giuridica della Golden power per l'ops di UniCredit su Bpm", hanno riferito fonti di Forza Italia. Le condizioni stabilite in cdm riguarderebbero le sedi e il perimetro dell'eventuale cessione di sportelli, mentre sarebbero più sfumate le possibilità di un intervento anche sul personale e sugli equilibri della governance. Altro tema centrale, secondo indiscrezioni, sarebbe quello relativo alla presenza di Unicredit in Russia. La banca, da quando è iniziata la guerra, avrebbe già ridotto di molto le attività ma non sarebbe completamente uscita facendo anche ricorso alla Corte di Giustizia contro le sollecitazioni della Bce. Ora però la richiesta sarebbe quella di uscire dal Paese al più presto.
"Il Consiglio dei ministri ha deliberato di esercitare, a tutela di interessi strategici per la sicurezza nazionale, i poteri speciali nella forma dell'imposizione di specifiche prescrizioni, in relazione all'offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM S.p.a. da parte di UniCredit S.p.a". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.
Il via libera in consiglio dei ministri
Nel corso degli incontri tra i dirigenti di Unicredit e i tecnici del comitato di Palazzo Chigi era stato approfondito anche il tema della partecipazione del gruppo di Piazza Gae Aulenti nella tedesca Commerzbank. La banca guidata da Andrea Orcel ha una quota del 28%, il 18,5 in derivati, ed ha ottenuto l'autorizzazione dalla Bce a salire fino al 29,9%. Il tema di Commerzbank è stato affrontato per il timore che, in caso di una futura aggregazione, il cuore pulsante del gruppo possa spostarsi verso Berlino. Una circostanza che però è stata smentita più volte con forza dalla stessa Unicredit. L'acquisizione di Banco Bpm, inoltre, consentirebbe proprio di rafforzare la presenza in Italia del gruppo guidato da Orcel. Oltre al golden power Orcel deve fare i conti anche con la posizione, non troppo amichevole, di Credit Agricole, salita al 19,8% di Bpm con la conversione dei suoi derivati. Con la banca francese si aprirà sicuramente un confronto il cui esito potrebbe avere tra i punti di caduta il rinnovo dell'accordo di distribuzione che Amundi ha con Unicredit, in scadenza nel 2027. Intanto non cambia la tempistica dell'offerta pubblica di scambio che partirà il 28 aprile per concludersi il 23 giugno.
Attesa la risposta di Bpm
La settimana prossima è attesa anche la risposta di Bpm che ha già respinto le avance di Unicredit. L'offerta è soggetta a condizioni che consentirebbero alla banca guidata da Andrea Orcel di ritirarsi dall'operazione dopo che l'istituto di Giuseppe Castagna ha completato l'Opa su Anima, con il prezzo alzato a 7 euro e la rinuncia ai benefici patrimoniali del 'Danish Compromise'. Ogni decisione finale sarà comunque possibile fino al 30 giugno. Nell'ambito di questo contesto arriva la decisione di S&P che ha alzato il rating di Unicredit da BBB a BBB+. L'agenzia di rating ha anche migliorato l'outlook a positivo, valutando la banca potenzialmente idonea a ricevere un rating superiore a quello sovrano. Ciò dipenderà anche dalla "configurazione finale della banca e dal suo bilancio in seguito all'esito delle potenziali transazioni con Banco Bpm e Commerzbank", si evidenzia. Secondo l'agenzia, UniCredit ha accumulato "buffer per supportare gli obbligazionisti senior e ha un potenziale upside sul suo rating standalone, data la maggiore diversificazione geografica rispetto ai suoi concorrenti".
