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Inflazione, cresce il reddito delle famiglie ma meno dei prezzi: i dati Istat

Economia
I titoli di Sky TG24 del 29 gennaio: edizione delle 13
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Introduzione

Nel 2023 il reddito disponibile e la ricchezza delle famiglie a prezzi correnti sono cresciuti, ma meno dei prezzi, lasciando di fatto gli italiani impoveriti sulla base dei valori reali. È quanto emerge dai report dell'Istat sui conti economici territoriali e dal rapporto Istat Bankitalia sulla ricchezza dei settori istituzionali

Quello che devi sapere

Cala il reddito e cresce il divario Nord-Sud

Secondo l'Istat, il reddito disponibile pro capite delle famiglie a prezzi correnti è cresciuto nella media nazionale del 4,9%, a fronte di un aumento dei prezzi medio nello stesso anno del 5,7%. E mentre in media il reddito di tutti gli abitanti perde terreno con la necessità per le famiglie di ridurre gli acquisti e fare economia, cresce il divario tra Nord e Sud. Se al Nord-ovest i redditi pro capite a prezzi correnti crescono del 5,7%, in linea con l'inflazione, al Sud l'aumento si ferma al 4,7% con la perdita di un punto percentuale di potere d'acquisto

Cala il reddito e cresce il divario Nord-Sud

Pil pro capite ancora nettamente inferiore nel Mezzogiorno

Sempre al Sud il reddito disponibile delle famiglie per abitante nel 2023 era pari a 17.100 euro annui, il più basso del Paese, con una distanza rispetto ai 25mila euro medi del Nord di oltre il 30%. Nel Mezzogiorno il Pil in volume cresce nel 2023 di più rispetto al Nord e aumenta di più anche l'occupazione con un +2,6% a fronte dell'1,9% su base nazionale, ma l'area resta indietro con un Pil pro capite inferiore a 24mila euro, poco più della metà degli oltre 44mila euro registrati al Nord Ovest. Oltre alla questione del basso tasso di occupazione, il Mezzogiorno è penalizzato da una produttività più bassa legata al lavoro prevalente nel terziario e da un più elevato livello di economia sommersa

Vanificato l'aumento della ricchezza netta

Il 2023 è stato un anno di inflazione ancora alta dopo la fiammata del 2022 e la crescita dei prezzi ha superato anche quella della ricchezza delle famiglie, di fatto impoverendole. Secondo la Nota pubblicata da Istat-Bankitalia, la crescita dei prezzi ha vanificato l'aumento della ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2023 grazie al buona andamento dei mercati finanziari. Nell'anno la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 11.286 miliardi di euro, con una crescita, a prezzi correnti del 4,5%, il livello più elevato dal 2005. Ma se si guarda alo stock a prezzi costanti " la ricchezza netta” - spiega il rapporto - “è ancora inferiore a quella del 2021 di oltre sette punti percentuali a causa della forte inflazione osservata nel 2022"

Scontro a distanza tra maggioranza e opposizione

I dati sono letti in modo differente dalla maggioranza e dall'opposizione con il governo che esprime soddisfazione per i numeri sull'occupazione e l'opposizione che sottolinea come il Paese viaggi a due velocità. La ministra del Lavoro, Marina Calderone evidenzia come l'occupazione sia cresciuta nel Sud del 2,6%, un dato superiore all'1,9% registrato a livello nazionale. "È proprio il Sud” - dice - “la nostra area del Paese con maggiore sottoutilizzo della forza lavoro, in particolare femminile, e proprio sul Mezzogiorno stiamo concentrando tantissimi sforzi, come dimostrano i nostri interventi su decontribuzione Sud e Zes. Con le misure di superamento delle logiche di assistenzialismo del recente passato e con gli strumenti più innovativi di cui ci siamo dotati vogliamo ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, investire sulla formazione continua e creare sempre più opportunità di lavoro nel Mezzogiorno e nel paese intero. Siamo sulla strada giusta, ma c'è ancora tantissimo da fare".

Scontro a distanza tra maggioranza e opposizione