Introduzione
Sul tavolo della Commissione europea è approdato il testo che fissa per sommi capi la struttura della Legge di Bilancio 2025, a partire dall’obiettivo di saldo di bilancio e dalle proiezioni delle entrate e delle spese. Sulla base di questi dati la Commissione valuterà la Manovra italiana.
Il documento conferma le stime sulla crescita del Pil già diffuse: +1,2% nel 2025. Il rapporto debito/Pil a fine 2024 raggiungerà il 135,8% (per salire al 136,9% nel 2025) mentre il rapporto deficit/Pil scenderà dal 3,8% di quest'anno al 3,3% l'anno prossimo. La spending review annunciata dal ministro dell'Economia Giorgetti per i ministeri varrà 2,3 miliardi di euro, mentre il valore degli interventi a sostegno di famiglie e indigenti dovrebbe ammontare a 1,5-1,7 miliardi.
Quello che devi sapere
Il Dpb italiano è arrivato a Bruxelles: cos’è e perché è importante
- È arrivato oggi, 16 ottobre, sul tavolo della Commissione europea, il Documento programmatico di bilancio (Dbp) dell'Italia. Si tratta del testo che fissa per sommi capi la struttura della Legge di Bilancio 2025 (TUTTE LE NEWS) senza entrare nel dettaglio delle misure contenute: tutti i Paesi membri dell’Unione europea lo devono inviare ogni anno (in teoria entro il 15 ottobre) secondo quanto previsto dal regolamento n. 473 del 2013 di Consiglio e Parlamento europeo. Sulla base di quanto contenuto, a partire dall’obiettivo di saldo di bilancio e dalle proiezioni delle entrate e delle spese, la Commissione Ue valuta la Manovra stessa che ne seguirà. Ecco cosa prevede quello italiano.
Per approfondire:
Manovra, Giorgetti: "Attenzione a redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti"
Le stime sul Pil: +1,2% nel 2025
- Le stime sul Pil contenute nel Dpb confermano le previsioni del Piano strutturale di bilancio (Psb) già annunciato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: la crescita attesa è dell'1% per il 2024, dell'1,2% per il 2025, dell'1,1% per il 2026 e dello 0,8% per il 2027
Il rapporto debito/Pil e il rapporto deficit/Pil
- Il rapporto debito/Pil a fine anno dovrebbe toccare il 135,8%. Poi si prevede che tocchi il 136,9% nel 2025, il 137,8% nel 2026 e il 137,5% nel 2027. Nello scenario programmatico il rapporto deficit/Pil scenderà dal 3,8% di quest'anno al 3,3% nel 2025, al 2,8% nel 2026 e sotto il tetto del 3% chiesto dalle regole Ue, per attestarsi al 2,6% nel 2027
I tagli ai ministeri
- Punto centrale e tra i più discussi della Manovra sarà quello dei tagli ai ministeri, come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. La spending review dovrebbe ammontare a circa 2,3 o 2,4 miliardi di euro nel 2025. Lo si evince da quanto è possibile calcolare in base all'impatto finanziario sul Pil indicato nelle tabelle del Documento inviato a Bruxelles che indica, nel contenuto delle misure, il "potenziamento della capacità di programmazione, monitoraggio e valutazione della spesa pubblica, anche attraverso processi integrati e sistematici di revisione della spesa"
Gli interventi a supporto delle famiglie e a chi è in difficoltà
- Trovano spazio nella Legge di Bilancio anche diversi interventi a favore delle famiglie italiane, il cui valore in termini di spesa è fissato per il 2025 allo 0,078% del Pil: si parla più o meno di 1,5-1,7 miliardi di euro. Tra le misure previste dal governo in questo campo rientrano il potenziamento dei congedi parentali, l’incremento delle risorse a favore del bonus asilo nido, il rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa e del Fondo per le non autosufficienze. Lo schema degli interventi della Manovra prevede poi lo stanziamento di risorse a favore dei nuovi nati (un bonus da mille euro per le famiglie con reddito Isee che non supera i 40mila euro) e forme di aiuto a chi è in difficoltà economica, a partire dal rifinanziamento – con 500 milioni di euro – della Carta Dedicata a te
Pensioni
- C’è poi il capitolo pensioni, per cui nel 2025 “sono prorogati gli interventi di flessibilità quali Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 e quelli in materia di pensioni minime”. Vengono inoltre previste “misure per favorire la permanenza al lavoro al raggiungimento dei requisiti di età per la pensione" (è la cosiddetta rimodulazione del Bonus Maroni). L'impatto finanziario in rapporto al Pil è bassissimo: 0,022 punti percentuali
A sanità 880 milioni nel 2025 e 3,2 miliardi nel 2026
- Poco meno di 900 milioni per il 2025 e 3,2 miliardi per il 2026 gli importi della maggior spesa sul fronte sanitario che è possibile desumere dalle tabelle inviate a Bruxelles. Con l'obiettivo di un "rafforzamento del sistema sanitario" per le "risorse a favore del personale sanitario e incremento del livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale" sono indicati valori finanziari in rapporto al Pil pari a 0,040 punti nel 2025 e 0,148 punti nel 2026. Si tratta di un aumento di spesa rispetto a quanto già previsto a legislazione vigente
Banche, giochi e prodotti assicurativi
- Entrate nelle casse dello Stato arriveranno poi dal tanto discusso intervento sulle banche e da misure su "prodotti assicurativi e giochi". Il Dpb parla solo del valore del loro impatto in percentuale sul Pil: in una tabella è previsto uno spazio dove sono indicate le "misure di revisione dell'imposizione fiscale a carico delle banche e dei prodotti assicurativi, nonché in materia di concessioni sui giochi" con effetti finanziari stimati nel 2025 pari allo 0,16% del Pil.
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- I tagli ai ministeri
- Gli interventi a supporto delle famiglie e a chi è in difficoltà
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- A sanità 880 milioni nel 2025 e 3,2 miliardi nel 2026
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