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Stellantis, ipotesi licenziamenti. Opposizione: “Elkann in parlamento”

Economia
©Ansa

Nei giorni scorsi, l'amministratore delegato di Stellantis Tavares aveva avanzato l'ipotesi di licenziamenti all'interno degli stabilimenti della holding: "Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro". Le reazioni della politica non hanno tardato ad arrivare. I leader dell'opposizione, in una nota congiunta, hanno chiesto che il presidente del colosso automobilistico italo-francese riferisca in Parlamento

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I leader dell'opposizione hanno avanzato la richiesta che il presidente di Stellantis John Elkann riferisca in parlamento dopo le “risposte insoddisfacenti” di Carlos Tavares, Ceo della casa automobilistica. Nei giorni scorsi, l'amministratore delegato di Stellantis aveva avanzato l'ipotesi di licenziamenti all'interno degli stabilimenti della holding, dichiarando che “non scarto nulla”. ''La salute finanziaria di Stellantis non passa unicamente dalla soppressione di posti" ma "passa attraverso tante altre cose: immaginazione, intelligenza, innovazione. Che è quello che stiamo facendo", aveva dichiarato il Ceo al Salone dell'auto di Torino, garantendo anche che la soppressione dei posti di lavori ''non è al centro della nostra riflessione strategica". Ma le reazioni della politica non hanno tardato ad arrivare: dalla Lega, che ha parlato di “dichiarazioni sconcertanti”, a Conte, secondo cui “non ci servono commissari liquidatori”, fino a Calenda che lo ha definito “un pupazzo di gomma”.

L'ipotesi licenziamenti in Stellantis

Negli ultimi giorni, si sono moltiplicati i timori per il futuro del colosso automobilistico, nato dalla fusione tra Fca e Psa. I leader dell'opposizione, Angelo Bonelli, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein, chiedono ora che il presidente di Stellantis, John Elkann, riferisca direttamente in parlamento. Mentre la Lega, dopo l'intervento di Salvini continua a muovere critiche. Nel frattempo, Tavares si è detto “totalmente aperto” a proseguire un dialogo con il governo, assicurando il proprio impegno ma lanciando anche qualche strale: "Faremo del nostro meglio per risolvere la situazione, ma il governo non può mettersi da parte e dire 'aspettiamo finché non avrete risolto la situazione', il governo deve fare la propria parte".

Tavares: “Non sono un mago, sono un essere umano”

“Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro. Non sono un mago, sono un essere umano come voi”, ha detto Tavares rispondendo a chi gli chiedeva rassicurazioni sull'ipotesi licenziamenti. "Mi chiedete di risolvere problemi creati da altri, per risolvere quelle situazioni potrei dover fare cose che non saranno accolte bene", ha insistito il Ceo di Stellantis, secondo cui il problema fondamentale è la regolamentazione imposta dall'Unione europea sull'elettrificazione del comparto automobilistico. "Dov'è lo studio di impatto dell'Unione europea sulle possibili conseguenze? Perché non ascoltano? Come posso rassicurare sul fatto che il caos che è stato creato sarà risolto da una casa automobilistica come Stellantis?”. Poi ha aggiunto: “Non posso. Io devo pensare alla sopravvivenza della mia società. Non posso escludere alcuna possibilità per garantire la redditività e la sopravvivenza della mia società".  

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Tavares: “L'Europa teme la concorrenza”

In un'intervista pubblicata al giornale Les Echos, Tavares aveva sostenuto anche che ''chiudere le frontiere ai prodotti cinesi è una trappola" perché "aggireranno le barriere investendo in stabilimenti in Europa. Stabilimenti che verranno in parte finanziati da sovvenzioni statali, nei Paesi (Ue,ndr,) a basso costo". A preoccupare il portoghese, non è tanto "la concorrenza con i cinesi o con chiunque altro, sono gli altri ad essere preoccupati. In Stellantis siamo pronti”, ma il fatto che “l'Europa teme la concorrenza, ha paura di entrare in gara". Poi ha aggiunto: ''Non chiediamo soldi per Stellantis. Chiediamo soldi per i consumatori, per i cittadini".

La questione Mirafiori

Sul fronte Mirafiori, il ceo di Stellantis si è mostrato ottimista. L'anticipo al 2025 della produzione della 500 ibrida nello stabilimento torinese, come annunciato nei giorni scorsi, "avrà un impatto molto positivo e molto significativo”, ha detto l'ad. “Penso che la produzione sarà nell'ordine di 80-100.000 vetture all'anno", ha precisato, specificando che "tra l'altro, la buona notizia è che siamo riusciti a comprimere i tempi per portare i powertrain ibridi per la 500 a Mirafiori prima di quanto annunciato in precedenza”. Poi ha concluso: “Guardiamo alla fine del 2025, un tempo significativamente più breve rispetto al passato".  

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