Rinnovo contratti statali, dall'aumento di 160 euro allo smartworking: le novità

Economia
Ansa/Ipa

Introduzione

Il ministro per la PA Zangrillo ha firmato il documento che dà il via al ciclo di rinnovi per i dipendenti pubblici relativi al triennio 2022-2024.

 

Sarebbero oltre 193mila i lavoratori che riceveranno una busta paga più pesante. Ci sono però altre novità, dall'abolizione dell'anzianità di servizio come criterio per scatti economici - verrà invece privilegiato il merito - a regole più permissive per il lavoro da casa

Quello che devi sapere

DIPENDENTI PUBBLICI, VERSO AUMENTO STIPENDI DI 160 EURO

  • Un aumento di 160 euro mensili in media, per oltre 193mila dipendenti pubblici. È quello che prevede il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per chi lavora nella PA, mossa possibile sulla base di uno stanziamento di 555 milioni di euro (parte dei 5,5 miliardi di euro disponibili per il rinnovo nel triennio 2022-2024). Il documento, firmato dal ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e visionato da Il Messaggero, rende quindi la busta paga più pesante in media del 5,78%. Ci sono però anche altre novità, dal possibile ritorno dello smartworking per gli uffici pubblici all’addio all’anzianità di servizio come mezzo per stipendi più alti

Per approfondire:

Statali, contratti rinnovati: scatti stipendio non legati ad anzianità e più smart working

LE LINEE GUIDA PER TUTTA LA PA

  • Il documento dà adesso il via alle trattative per il rinnovo dei contratti in scadenza (entro il 2024) dei dipendenti in forze nei ministeri, nelle agenzie fiscali, Corte dei Conti, Cnel, Avvocatura generale ed enti pubblici non economici. Rappresenta poi una linea guida anche per tutti gli altri comparti della PA

VERSO L’ADDIO ALL’ANZIANITÀ DI SERVIZIO

  • Il rinnovo andrà a cancellare l’anzianità di servizio come criterio per l’aumento degli stipendi dei dipendenti, le cosiddette progressioni orizzontali. Si segnala che l’ultimo accordo stipulato con i sindacati andava a legare proprio nell’anzianità il 40% della valutazione per la busta paga più pesante. Il senso, in linea con la posizione tenuta dal governo Meloni finora, è quello di privilegiare il merito 

RICONOSCIMENTI EXTRA AI PIÙ MERITEVOLI

  • E infatti, il documento prevedere riconoscimenti extra in busta paga – solo - per i dipendenti che vengono valutati come i più meritevoli. Ma da chi? Era stato sempre il ministro Zangrillo ad annunciare che saranno i dirigenti a decidere su promozioni e provvedimenti simili

CASI SPECIFICI

  • Per quanto riguarda sanità, Comuni, Regioni e Forze armate, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni punta a garantire un aumento in busta paga che tocchi almeno il 5,8% sul triennio 2022-2024 

L’ANIEF: “BENE AUMENTI MA NON BASTA PER RECUPERARE INFLAZIONE”

  • Il sindacato Anief - Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori – ha commentato le indiscrezioni sugli aumenti salariali dicendo di “apprezzare certamente lo sforzo del governo nell’incrementare di un punto e mezzo l’aumento medio rispetto all’ultimo rinnovo contrattuale”. Però precisa subito che si tratta però di un segnale “che non pareggia nemmeno” il fatto che l’inflazione negli ultimi 15 anni – quindi tra il 2009 e il 2024 - ha “portato giù gli stipendi del 15,7%”, secondo i calcoli dello stesso Ufficio Studi Anief

ANIEF: “SERVONO ALMENO ALTRI 10 MILIARDI DI EURO”

  • “A ben vedere – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – i 5 miliardi e mezzo stanziati per il rinnovo contrattuale dei contratti pubblici per il triennio 2022-24 andranno solo a recuperare l’indennità di vacanza contrattuale dell’ultimo biennio rimasto scoperto. Ribadiamo che servono almeno altri 10 miliardi per pareggiare gli stipendi al costo della vita, come del resto è avvenuto nel comparto privato. E nella scuola, dove i compensi sono tra i più bassi della PA e in Europa, la necessità è ancora più impellente”

LA FORMAZIONE

  • Nel nuovo contratto potrebbe poi entrare la previsione di un minimo di ore di formazione, non inferiore a 24 ore e che costituirà orario di lavoro, da legare alla progressione economica

TORNA LO SMARTWORKING PER I DIPENDENTI PUBBLICI?

  • Al di là degli stipendi, il documento firmato da Zangrillo interviene anche sullo smartworking: si andrebbe a cancellare la regola per cui di base i dipendenti pubblici devono lavorare in ufficio e non da casa. I primi a essere toccati dalle nuove norme più permissive dovrebbero essere, come è già stato in passato, i lavoratori fragili e i genitori con a carico figli con età al di sotto dei 14 anni. Il testo punta quindi a “un più ampio utilizzo delle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa sia in modalità agile che in remoto ove tali modalità siano compatibili con la natura della prestazione, attraverso il superamento del principio della prevalenza dello svolgimento della prestazione 'in presenza'"

Per approfondire:

Statali, nel triennio 2022-2024 i salari della Pa sono saliti del 6%