Junior e non Milano nella mappa del navigatore, la burla di Alfa Romeo

Economia
twitter.com/JPImparato

In un post social, volutamente ironico, si vede una "cartina" della Lombardia piuttosto "atipica". La foto è stata pubblicata dal ceo della casa automobilistica ad alcuni giorni di distanza dalle polemiche che sono scaturite dopo la retromarcia sul nome del nuovo b-suv che doveva chiamarsi, appunto, “Milano”, ma che alla fine si chiamerà "Junior"

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La scritta “Junior” al posto di quella “Milano” sulla mappa della Lombardia nel navigatore del nuovo b-suv di Alfa Romeo. E’ quella che si vede in una foto pubblicata su X da Jean-Philippe Imparato, ceo della casa automobilistica, ripresa poi sul profilo istituzionale dell’azienda. Il post, volutamente ironico, è stato pubblicato ad alcuni giorni di distanza dalle polemiche che sono scaturite dopo la retromarcia sul nome del nuovo veicolo di Alfa Romeo che doveva chiamarsi, appunto, “Milano”, ma che alla fine si chiamerà "Junior" dopo le "pressioni" del ministro Urso a causa della dissonanza tra il nome italiano e un modello prodotto in Polonia.

La presentazione, il dietrofront, le polemiche

Ma da cosa nasce la "burla" lanciata da Imparato e da Alfa Romeo? Lo scorso 10 aprile la casa automobilistica aveva presentato ufficialmente la prossima vettura in produzione, affermando di volerla chiamare “Milano”, in omaggio alla città dove il 24 giugno del 1910 nacque proprio il Biscione. Solamente pochi giorni dopo, cinque per l’esattezza, ecco il dietrofront, con l’annuncio che precisava che la macchina si chiamerà, contrariamente a quanto indicato in precedenza, “Junior”. Il motivo di questa retromarcia? Evitare ogni forma di polemica, soprattutto dopo una frase del Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che il giorno successivo alla presentazione dell’autovettura aveva dichiarato che un veicolo denominato “Milano” non può essere prodotto in Polonia, anche in virtù di una legge del 2003 chiamata "Italian sounding" secondo cui non è possibile dare indicazioni che inducano in errore il consumatore.

Le parole di Imparato dopo la retromarcia

"Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del marchio”, aveva sottolineato proprio Imparato, dopo il cambio di nome. “E’ una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico". Entrando poi nel merito. "Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica”. Poi, la chiosa finale. “Come marchio Alfa Romeo non voglio fare politica perché immediatamente quando fai politica perdi il 50% dei clienti, quindi non vogliamo fare né politica né polemiche, noi dobbiamo fare business e questo è il motivo della nostra decisione”, ha poi aggiunto Imparato nel corso di un incontro stampa, precisando: “Non siamo contenti di aver vissuto questo, siamo amareggiati, e sorveglieremo i futuri sviluppi che avremo in Italia come Alfa Romeo”.

 

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