Eredità Berlusconi, quante tasse pagheranno i figli, il fratello, Fascina e Dell’Utri
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Ansa e Ipa
Un patrimonio vasto e variegato, quote di comunione tra i figli ma anche eredi molto diversi tra loro: sono queste alcune delle caratteristiche da tenere in considerazione se si analizza l’eredità del fondatore di Forza Italia dal punto di vista fiscale. Per quanto riguarda i legati, il fratello Paolo pagherà all’Erario quasi 6 milioni di euro, grazie all’aliquota del 6%, mentre la compagna Marta Fascina sborserà 8 milioni di euro, non avendo rapporti di parentela o affinità con il defunto
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- Dal punto di vista fiscale, l’eredità di Silvio Berlusconi rappresenta un unicum. Come evidenzia Il Sole 24 Ore, ci sono infatti alcune caratteristiche importanti: l’istituzione ereditaria dei figli in quote di comunione; l’attribuzione di legati al fratello del de cuius e a soggetti che non avevano rapporti né di parentela né di affinità e, infine, la composizione del patrimonio che prevede, oltre che a immobili, denaro, opere d’arte e strumenti finanziari, anche quote di controllo di società di capitali
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- Il valore attribuito per eredità ai figli è tassato con l’aliquota del 4%, da applicare al valore ottenuto da ciascun figlio che ecceda il milione di euro (per il primo milione di euro, infatti, la legge dispone una franchigia esente)
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- A comporre il valore tassabile ci sono il valore catastale dei beni immobili (a meno che si tratti di aree edificabili, le quali si considerano per il loro valore venale)
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- A questo si aggiunge anche il valore nominale del denaro, il valore di mercato delle opere d’arte, il valore di listino degli strumenti finanziari che abbiano una quotazione e, infine, anche quello relativo al patrimonio netto contabile delle quote di partecipazione al capitale di società
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- Infine, altra aggiunta è data dal valore catastale dei beni immobili, che rappresenta la base imponibile per le imposte ipotecaria (aliquota 2%) e catastale (aliquota 1%)
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- Va immaginato che l’eredità di Berlusconi verrà accettata con il beneficio d’inventario. La questione va ricercata non tanto nei debiti, quanto in due questioni più importanti, come far ordine nel vasto patrimonio del defunto e sfruttare la norma che, appunto in caso di inventario, consente di non far luogo all’aumento del 10% dell’attivo imponibile a titolo di presunzione di esistenza nell’asse di denaro liquido, gioielli e mobilia
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- Inoltre, la redazione dell’inventario consente altresì di posticipare per molti mesi il termine (di un anno) prescritto dalla legge per presentare al fisco la dichiarazione di successione
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- I 100 milioni di euro lasciati al fratello Paolo, valutabili anche come 200 milioni, a seconda che il terzo testamento sia ritenuto confermativo o aggiuntivo rispetto al secondo testamento, saranno tassati con l’imposta di successione di 5.994.000 (o 11.994.000) euro, vale a dire con l’aliquota del 6% alla base imponibile diminuita della franchigia esente di 100 mila euro
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- Discorso diverso per Marta Fascina, che ha ricevuto da Berlusconi 100 milioni di euro: non avendo con lui alcun rapporto di parentela né di affinità, in questo caso non c’è nessuna franchigia esente e l’imposta di successione si applica con l’aliquota dell’8%. Fascina pagherà all’Erario 8 milioni di euro
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- Lo stesso discorso vale anche per Marcello Dell’Utri, che ha ricevuto ugualmente da Berlusconi un legato di 100 milioni di euro: a lui toccherà pagare al Fisco 2 milioni e 400 mila euro