Certificazione Unica, cosa cambia e il calendario nel 2024
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Dal 2025 finisce l’obbligo per i sostituti d’imposta di predisporre il modello con l’elenco dei compensi erogati a professionisti nei regimi agevolati
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- Il Dlgs 1/2024, attuativo della legge delega per la riforma fiscale, elimina l’obbligo di rilascio della certificazione unica ma non da subito. La novità scatta per l’anno d’imposta 2024, quindi riguarda i redditi che vengono dichiarati nel 2025
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- Nello specifico si interviene sull’articolo 4 del Dpr 322/1998 il quale prevede l’obbligo, per i sostituti di imposta, di rilasciare la certificazione unica per i compensi che corrispondono. L’articolo 3 del Dlgs 1/2024 aggiunge nell’articolo 4 del Dpr 633/1972 il comma 6-septies prevedendo l’esonero dal rilascio della CU quando le somme sono erogate a contribuenti che applicano il regime forfettario o il regime di vantaggio dell’imprenditoria giovanile
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- Come detto, la misura parte dall’anno d’imposta 2024 e l’effetto si vedrà con riferimento all’adempimento posto in essere, nel 2025. Per il 2023, occorre adempiere all’obbligo e trasmettere i modelli. Si ricorda poi che si tratta di un esonero e non di un obbligo: se il modello della certificazione unica verrà modificato con l’eliminazione dei codici specifici da utilizzare per indicare il mancato assoggettamento dei compensi a ritenuta si dovrà tornare a inviare la CU
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- I contribuenti forfettari e minimi non applicano infatti ritenute, per cui il loro compenso è pagato interamente dal cliente. Nel modello di Certificazione unica, i compensi corrisposti ai lavoratori autonomi devono essere indicati nella parte della certificazione relativa ai dati fiscali; inoltre, occorre indicare le somme non assoggettate a ritenuta, specificando la causale con un determinato codice
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- Finora il termine per la trasmissione in via telematica delle certificazioni contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione precompilata è stato il 31 ottobre 2024. Il Dlgs 1/2024 prevede anche l’estensione, in via sperimentale, della dichiarazione precompilata per i titolari di partita Iva. Questo anticiperebbe la scadenza per l’invio della CU al 18 marzo (perché il 16 marzo è sabato)
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- L’Agenzia delle Entrate in realtà ha precisato che l’invio della certificazione unica agli autonomi anche per quest’anno sarà possibile entro il 31 ottobre. Dal prossimo anno, in assenza della CU, gli autonomi dovranno in ogni caso tenere sotto controllo i propri incassi, non essendo sufficiente l’emissione della fattura per determinare il reddito imponibile
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- Bisogna tenere conto che per i forfettari i criteri applicabili per la verifica della soglia di accesso/permanenza nel regime potrebbero a breve cambiare; infatti, la legge 190/2014 prevede il criterio di cassa per la verifica della soglia di permanenza nel regime mentre la direttiva Ue fa riferimento al volume d’affari
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- Per evitare sanzioni, è in corso di definizione un intervento normativo finalizzato ad ancorare il riferimento delle soglie di accesso/permanenza nel regime forfettario al fatturato e non più agli incassi
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- La Certificazione Unica è il documento che è alla base della compilazione del modello 730 (o del modello Redditi), sul fronte di redditi percepiti e trattenute operate dal sostituto. Il modello CU serve inoltre al Fisco per la predisposizione della dichiarazione precompilata, che attingerà proprio dal flusso inviato entro il 18 marzo le informazioni reddituali del contribuente
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- La scadenza del 18 marzo interessa non solo i datori di lavoro privati, ma anche quelli pubblici e gli enti previdenziali. Sul portale INPS, così come su NoiPA per i dipendenti pubblici, entro la metà del prossimo mese sarà possibile consultare e scaricare la propria CU. Per quel che riguarda l’INPS, è nell’area riservata del Portale che sarà possibile scaricare l’attestazione. L’accesso alla CU 2024 sarà inoltre possibile mediante l’app INPS e resta possibile richiedere l’invio cartaceo contattando il Contact center