Auto elettriche in affanno, il motore termico “piace” al 43% degli europei. Il sondaggio
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Secondo una rilevazione realizzata da Deloitte e pubblicata su Il Sole 24 Ore, in Italia in un anno è cresciuta sensibilmente la preferenza verso i veicoli a benzina e gasolio. A frenare gli acquisti green, nonostante gli incentivi, i dubbi su autonomia di guida, scarsità di colonnine di ricarica e costi per la sostituzione di una batteria elettrica
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- In Europa, per chi acquista l’automobile nuova è in atto un “ritorno di fiamma” per i motori termici a benzina e gasolio. Lo sostiene il sondaggio Deloitte Global Automotive Consumer Study 2024 pubblicato su Il Sole 24 Ore
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- Secondo la rilevazione, che ha analizzato le risposte di 27mila consumatori di 26 Paesi del Vecchio Continente, tra il 2022 e il 2023 la preferenza per i veicoli a motore termico si è attestata al 43%
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- L’analisi di Deloitte evidenzia come il motore termico piaccia agli italiani: nel 2023 uno su tre avrebbe scelto un’auto tradizionale contro il 19% del 2022
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- In Germania, che rimane uno dei maggiori mercati continentali per l’auto elettrica (+18% di immatricolazioni nel 2023), quasi un guidatore su due comprerebbe oggi un veicolo a benzina o gasolio. Prime, sul fronte delle auto tradizionali, ci sono Austria e Polonia con oltre il 52% delle preferenze
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- Si conferma l’interesse per soluzioni ibride - full o plug in - che in oltre 7 casi su 10 dovrebbero comunque contenere almeno una parte di motore termico
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- Il sondaggio Deloitte rileva un interesse tiepido per le automobili interamente elettriche: solo il 9% opterebbe per un veicolo alimentato a batteria. Nonostante gli incentivi l’Italia si conferma fanalino di coda in Ue per dotazioni
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- Un primo fattore che limita l’acquisto di un’auto elettrica è la possibilità di ricarica. Oltre la metà degli intervistati vorrebbe un accesso a casa; il 40% attende l’installazione di punti di ricarica in strada vicino al proprio domicilio
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- Un secondo ostacolo che emerge dalla rilevazione riguarda l’affidabilità della nuova tecnologia. A preoccupare una parte di potenziali acquirenti europei sono fattori come l'autonomia di guida, il tempo di ricarica e i costi da sostenere per l’eventuale cambio della batteria
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- Eppure, come rileva Goldman Sachs, entro il 2025 potrebbe compiersi la parità di costo tra auto tradizionali ed elettriche. Secondo alcune fonti, in Cina la parità è realtà già da quest'anno. Il crollo dei prezzi delle materie prime per le batterie contribuisce ad abbattere il prezzo complessivo del veicolo
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- Il sondaggio pubblicato su Il Sole 24 Ore rileva come oltre la metà del campione comprerebbe un’automobile elettrica per inquinare di meno. Nonostante l’interesse per gli incentivi e le possibilità di risparmiare sul carburante, 7 intervistati du 10 si dicono "preoccupati" sull’impatto ambientale causato dallo smaltimento delle batterie stesse
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- Nonostante gli incentivi statali, il costo di un'automobile elettrica continua a pesare sul portafogli. Oltre la metà degli intervistati sarebbe disposto a comprare un veicolo "green" con un budget inferiore a 50mila euro. Per contrastare la competitività cinese, le case automobilistiche occidentali potrebbero orientarsi verso city cars elettriche con costi tra i 20 e 25mila euro