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I giovani under 25 non usano più i contanti, preferiscono le app

Economia

Vittorio Eboli

Due su tre usano normalmente strumenti digitali: la Generazione Z è sempre più cashless, e sta superando anche le tradizionali carte 'fisiche'. La spinta dei giovani si sente sugli acquisti digitali ma anche sule operazioni in contante presso i punti vendita tradizionali: scendono dall’86% al 69%

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Le abitudini di acquisto dei giovani italiani? Sempre più pagamenti on line (spesso, rateizzando la spesa col ‘buy now pay later’) e sempre meno contanti. Tendenza che sta iniziando a contagiare anche i genitori quando danno la paghetta ai più piccoli.

Incrociando dati di più ricerche, scopriamo come effettuano i loro pagamenti i giovani Under 25 di casa nostra. Secondo l’ultimo report Netcomm NetRetail, due su tre (il 66,5%) fanno regolarmente acquisti on line, tramite smartphone; percentuale che si mantiene sopra il 50% anche considerando le fasce d’età più adulte, da 25 fino a 44 anni.

Italia ancora legata al contante, siamo terz'ultimi in Ue

Grazie alla spinta della “Generazione Z”, l’Italia prova a lasciare il terz'ultimo posto della classifica europea dei pagamenti digitali: secondo il rapporto Cashless di The European House-Ambrosetti, solo in Romania e Bulgaria si usano meno carte di pagamento (fisiche e digitali), come numero di transizioni annue pro-capite.

Il cambiamento è lento, ma in atto: secondo la BCE, dal 2016 al 2022 in Italia la quota di operazioni in contante presso i punti vendita è scesa dall’86% al 69% in termini di numero, e sotto il 50% in termini di valore di denaro scambiato.

I motivi? Secondo un recente report di Bankitalia, la comodità (66%), la rapidità (40%), la sicurezza (31%). C’è poi l’elemento risparmio dei pagamenti tramite app rispetto alle tradizionali carte bancomat, ma non è una delle molle principali, visto anche che i costi legati alle carte ‘fisiche’ sono stati di molto ridotti per le transazioni tra i 10 e i 30 euro (e praticamente azzerati sotto questa cifra) da un accordo tra Ministero dell’economia e Abi del luglio 2023.

Quasi il 90% dei GenZ preferisce l'app, 30% usa il web

La spinta dei giovani, si diceva: lo si vede anche nella predilezione dell’uso di App di pagamento da mobile (usate dall’87,6% degli Under 25) rispetto ai siti web (utilizzati da meno di un terzo dei giovani, il 30,4%). E prende sempre più piede il sistema del “compra ora, paga dopo” (buy now pay later), un finanziamento a brevissimo termine che permette di rateizzare la spesa senza pagare interessi: è molto in voga tra i 25-40enni e usata soprattutto nella moda e nell’e-ticketing, l’acquisto on line di biglietti per eventi sportivi o musicali.

Esempio ne è la piattaforma TicketSms, che fidelizza gli utenti tra i 15 e i 25 anni (la usano il 56% dei giovani di questa fascia) proprio grazie alla possibilità di rateizzare in piccole cifre da corrispondere nelle settimane/mesi successivi all’acquisto.

Anche i genitori scoprono le app per la paghetta

In parallelo, cresce l’uso di pagamento digitale anche da parte dei genitori che danno la cosiddetta “paghetta” ai figli minorenni (10-18 anni).

Secondo un sondaggio di mUp Research e Norstat, commissionato da Facile.it, ormai quasi un quinto delle paghette si dà così (17,9%): i genitori mettono la somma su carte prepagate (fisiche o digitali) o una app, anche per non esporre i figli piccoli ai pericoli legati al girare per strada con i contanti. Che comunque rappresentano ancora oltre l’80% di questo tipo di abitudine settimanale (nel 65,2% dei casi) o tutt’al più mensile (20,8%). Di recente, una delle app più utilizzate per i pagamenti cashless, Satispay, ha lanciato un servizio di pagamento mobile destinato ai giovanissimi (14-18 anni), con una sorta di piccolo portafoglio ricaricabile dai familiari, insomma una paghetta digitale gestibile dai genitori.