I migliori incentivi per ristrutturare casa nel 2024 senza il Superbonus
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L'anno appena iniziato porta alcuni mutamenti sulle agevolazioni edilizie: il Superbonus è ridotto al 70% e solo per certe categorie. Chi deve ristrutturare casa però può contare su altre misure, dal bonus ristrutturazione a quello per le finestre
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- A dicembre 2023 gli investimenti ammessi a detrazione per il Superbonus al 110% hanno superato i 100 miliardi di euro: nello specifico 102,68 miliardi. Lo comunica l'Enea indicando che il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione è di 91,05 miliardi e le detrazioni maturate per lavori conclusi ammontano a 99,732 miliardi, oneri a carico dello Stato
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- Gli edifici interessati sono stati 461.433, di cui 104.856 condomini, 240.441 edifici unifamiliari, 116.128 unità indipendenti e otto castelli. Nella tabella dei dati nazionali al 31 dicembre 2023, l'Enea indica che i 91,050 miliardi di euro di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione corrispondono all'88,7% dei lavori realizzati
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- Per i condomini, l'investimento medio (compreso le somme non ammesse a detrazione) è stato di 614.832 di euro, per gli edifici unifamiliari è stato di 117.472 euro, per le unità funzionalmente indipendenti è stato di 98.506 euro e per i castelli di 240.725 euro. Tra i dati emerge anche che i castelli che hanno fatto ricorso alle agevolazioni del superbonus sono aumentati: erano sette a novembre, sono diventati otto a dicembre
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- Nel 2024 sono previsti alcuni mutamenti sulle agevolazioni edilizie: il Superbonus è ridotto al 70%, valido solo per condomini e proprietari di edifici da 2 a 4 unità immobiliari. Non c’è più l'agevolazione per le villette o gli appartamenti singoli. Chi deve ristrutturare casa però può contare su altre misure, dal bonus ristrutturazione a quello per le finestre
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- L’Ecobonus varrà fino al 31 dicembre 2024. Condizione indispensabile per fruire dell’agevolazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, ma in alcuni casi spetta nella misura ridotta del 50%
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- Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio sono previste regole e misure diverse. Se si conseguono determinati indici di prestazione energetica, infatti, si può usufruire di detrazioni che arrivano anche al 70% o al 75%. Attenzione però ai tetti di spesa
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- L’Ecobonus comprende tutti quei lavori che hanno lo scopo di aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici. Fra questi rientrano anche la sostituzione di pavimenti, finestre ed infissi, l’installazione di un impianto fotovoltaico o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Fino al 2024 il bonus avrà percentuale fra il 50% e il 65%, in seguito passerà al 36% su un massimo di spesa di 48mila euro per unità immobiliare
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- Il cosiddetto Bonus ristrutturazione è stato prorogato fino al 2024 e offre la possibilità di ottenere una detrazione del 50% su tutte le spese sostenute per i lavori di manutenzione sia ordinaria che straordinaria. Il limite massimo di spesa è di 96mila euro per ogni unità immobiliare
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- Il Sismabonus ordinario consente di portare in detrazione le spese sostenute per effettuare i lavori di riduzione del rischio sismico, migliorando la classe sismica dell’immobile oggetto dell’intervento. Il bonus si può richiedere fino al 31 dicembre 2024 e per le spese sostenute spetta una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo
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- Per i lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, su edifici già esistenti, è prevista una detrazione Irpef, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Il bonus è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori
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- Il bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo
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- Il bonus mobili è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Va calcolata su un importo massimo di 8.000 euro per l’anno 2023 e di 5.000 euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo