Cartelle, Leo: “Semplificare e rendere strutturale rateizzazione fino a 120 rate”
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In un’intervista al Messaggero, il viceministro dell'Economia ribadisce: “La riforma fiscale rappresenta una priorità per il governo”. Ha sottolineato che si vuole ripensare "il meccanismo di riscossione nel suo complesso, rendendolo più semplice, più accessibile e venendo incontro ai contribuenti onesti che hanno difficoltà finanziarie”. Sull’Irpef: “Non si può pensare di tassare chi ha 50mila euro lordi di reddito con un’aliquota che, comprendendo anche le addizionali regionali e comunali, raggiunge il 50%”
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- Rendere la rateizzazione delle cartelle esattoriali più facile, semplificando tutto il meccanismo di riscossione. A parlarne è Maurizio Leo, viceministro dell'Economia, in un’intervista al Messaggero
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- Tra i temi dell’intervista, la riforma fiscale. La premier Giorgia Meloni, ha detto Leo, “ha fatto molto bene a soffermarsi sull'importanza della riforma fiscale. È un tema che rappresenta una priorità per il governo. Ora, dopo i sei decreti legislativi approvati in maniera definitiva e già entrati in vigore, puntiamo a portare a casa anche quelli riguardanti il Concordato preventivo biennale e la disciplina dei giochi a distanza”
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- “E non ci fermiamo qui – ha aggiunto il viceministro –: presenteremo anche i decreti su sanzioni e riscossione, altri due temi sui quali urge un intervento normativo". Leo ha sottolineato che si vuole ripensare "il meccanismo di riscossione nel suo complesso, rendendolo più semplice, più accessibile e venendo incontro ai contribuenti onesti che hanno difficoltà finanziarie”. “Nei magazzini del fisco ci sono 1.185 miliardi di tasse non riscosse. È una cifra abnorme, che dobbiamo cercare di smaltire", ha aggiunto
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- Per evitare che si accumuli “una montagna del genere”, ha detto Leo, “io credo che si debba intervenire sul versante della collaborazione e della semplificazione”. “Ciò significa – ha aggiunto – partire da un’idea di fisco che interviene ex ante piuttosto che ex post. E questo noi lo stiamo facendo, mettendo a punto provvedimenti come l’adempimento collaborativo, che è uno dei sei provvedimenti già in vigore, ma anche il concordato preventivo biennale, che al momento è all’esame del Parlamento”
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- Alla domanda su come cambieranno gli atti di riscossione, Leo ha risposto: “Uno dei punti centrali è il discarico, ovvero la restituzione all’ente impositore, dopo 5 anni, delle cartelle inesigibili da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. L’ente impositore potrà valutare se intraprendere nuove verifiche e rimandare la richiesta di recupero del credito all’Agenzia, integrando altre informazioni utili per l’estinzione del debito. In questo modo, la riscossione potrà concentrarsi maggiormente sui quei crediti che invece sono esigibili”
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- Il viceministro ha assicurato che “ci sarà anche un utilizzo sempre più frequente degli strumenti digitali che abbiamo a disposizione, perché il fisco che vogliamo deve sfruttare al massimo la tecnologia esistente, senza mai diventare invasivo”
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- Leo ha detto ancora: è "sicuramente una cosa positiva semplificare e rendere strutturale la rateizzazione fino a 120 rate. Anche qui, però, dobbiamo tenere conto di vari fattori. L'intenzione è di venire incontro al contribuente, quando ci si trova effettivamente davanti a soggetti che non possono pagare. Il Fisco deve avere un volto umano, ma ovviamente anche essere inflessibile con chi fa il furbetto, senza fare sconti"
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- Leo ha parlato anche del decreto sulle sanzioni. “Il sistema sanzionatorio attuale è sproporzionato. E non lo dice solo Maurizio Leo, ma anche la Corte costituzionale ha mosso rilievi in tal senso. In materia di Iva ci sono sanzioni che vanno dal 120 al 240%. Bisogna arrivare massimo al 60%, come nella media europea”, ha detto. Dall’altro lato, ha aggiunto, bisogna “inasprire le sanzioni accessorie per chi veramente ha posto in essere un comportamento fraudolento nei confronti dello Stato”
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- Un’altra domanda ha riguardato i testi unici sulla materia fiscale e i tempi di realizzazione. “Puntiamo a mettere in consultazione i testi unici già nei primi mesi del 2024. La certezza del diritto, obiettivo della delega fiscale, non può non passare dai testi unici, per portarci, anche da questo punto di vista in linea con gli altri paesi Ue”, ha detto Leo
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- Infine, la riforma dell’Irpef. Com’è stato annunciato, il prossimo step riguarderà la classe media ma – ha precisato Leo – come si agirà sull’aliquota dipenderà anche dalle risorse a disposizione. “Sono comunque convinto, e lo ribadisco, che non si può pensare di tassare chi ha 50mila euro lordi di reddito con un’aliquota che, comprendendo anche le addizionali regionali e comunali, raggiunge in alcuni casi anche il 50%”, ha detto