Usa, la Fed lascia i tassi d’interesse invariati: tagli previsti nel 2024

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La Banca centrale degli Stati Uniti mantiene la forbice fra il 5,25% e il 5,50%, ai massimi da 22 anni. La previsione è che il prossimo anno i tassi scendano al 4,6%."La crescita dell'attività economica è rallentata dal terzo trimestre" così come l'inflazione che, comunque, "resta elevata", fa sapere l’istituto

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La Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, lascia per la terza riunione consecutiva i tassi invariati in una forchetta fra il 5,25% e il 5,50%, ai massimi da 22 anni. "La crescita dell'attività economica è rallentata dal terzo trimestre" così come l'inflazione che, comunque, "resta elevata", afferma in un comunicato la Fed, che segnala poi tagli dei tassi di interesse per totali 75 punti base nel 2024, quando è atteso che scendano al 4,6%. Ulteriori sforbiciate sono previste anche nel 2025, con i tassi previsti al 3,6%.

Fed prevede crescita in rallentamento, +1,4% Pil 2024

Secondo le previsioni della Fed l'economia americana rallenterà. Il Pil crescerà del 2,6% nel 2023, dell'1,4% nel 2024, dell'1,8% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026. La Banca centrale Usa stima un'inflazione al 2,8% alla fine dell'anno, al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e al 2,0% nel 2026. "Potremmo essere agli inizi di un atterraggio morbido", affermano diversi analisti commentando le ultime stime della Fed. Convinta che l'economia americana centrerà un atterraggio morbido è anche il segretario al Tesoro Janet Yellen. "L'inflazione continuerà a scendere" e potrebbe avvicinarsi al target del 2% verso la fine del 2024: "i rischi all'orizzonte ci sono sempre, ma quelli di una recessione ora non sono alti", osserva Yellen intravedendo un soft landing a portata di mano.

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"Aggiusteremo la politica monetaria in caso di rischi"

"Il sistema bancario americano è solido e resiliente. Le condizioni finanziarie e di credito più stringenti per le famiglie e le imprese peseranno probabilmente sull'attività economica, le assunzioni e l'inflazione", aggiunge la Fed. "Continueremo a valutare le informazioni e le implicazioni della politica monetaria" e "saremo pronti" ad aggiustarla "se emergeranno rischi che potrebbero impedire il raggiungimento dei nostri obiettivi". Nel notare il rallentamento dell'inflazione, la Fed non dichiara ancora vittoria contro la corsa dei prezzi: farlo "sarebbe prematuro", spiega Jerome Powell. La Fed "si muove con cautela" ed è "impegnata a raggiungere l'obiettivo di un'inflazione al 2%", afferma Powell nella conferenza stampa seguita alla due giorni di riunione. "Riteniamo che la nostra politica sia o sia vicino al picco", aggiunge il presidente della Fed assicurando che la Banca centrale deciderà le sue mosse riunione per riunione. Se le previsioni saranno confermate, i tagli della Fed potrebbero così arrivare nel mezzo dell'anno elettorale, durante il quale per tradizione la Banca centrale si muove con estrema cautela per evitare di essere accusata di favorire un candidato.

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