Assegno unico, Ue invia lettera di infrazione all’Italia: quali sono le motivazioni

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Bruxelles ha inviato a Roma una missiva con parere motivato che contesta la misura per le famiglie adottata nel marzo scorso: "Non tratta i cittadini europei in modo equo, vìola il diritto comunitario". Il governo italiano ha ora due mesi di tempo per rispondere e prendere le contromisure, altrimenti rischia di essere deferito alla Corte di giustizia Ue

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La Commissione Ue ha inviato al governo italiano la lettera con parere motivato che contesta l'assegno unico introdotto nel marzo dell'anno scorso. L'invio della missiva comporta un avanzamento della procedura di infrazione nei confronti di Roma. A detta di Bruxelles, "la legislazione viola il diritto dell'Ue in quanto non tratta i cittadini europei in modo equo, il che si qualifica come discriminazione". 

La motivazione

Come spiega più nel dettaglio nella lettera, la Commissione sostiene di aver deciso di inviare il parere motivato all'Italia sull'assegno unico e universale per i figli a carico, introdotto nel marzo 2022, per il mancato rispetto delle norme dell'Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione dei lavoratori. La norma italiana evidenzia che possono beneficiarne solo coloro che risiedono per almeno due anni in Italia, e solo se vivono nello stesso nucleo familiare dei figli. Secondo il parere dell'esecutivo comunitario questa normativa vìola il diritto dell'Ue, poiché non tratta i cittadini dell'Unione in modo equo, qualificandosi perciò come discriminazione. Il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale, ricorda la Commissione, vieta inoltre qualsiasi requisito di residenza ai fini della percezione di prestazioni di sicurezza sociale, quali gli assegni familiari. Bruxelles aveva inviato a febbraio 2023 una lettera di costituzione in mora a cui l'Italia ha risposto a giugno. L'esecutivo comunitario spiega ora di ritenere che "la risposta non affronti in modo soddisfacente i suoi rilievi". Cosa succede adesso? L'Italia ha due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Ue.

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I numeri

In giornata l’Osservatorio sull’Assegno unico ha reso noti i numeri della misura: tra gennaio e settembre hanno ricevuto almeno una mensilità di assegno unico da parte dell’Inps 6.308.756 famiglie in relazione a 9.847.719 figli e per una spesa nel periodo di 13,416 miliardi. Nel solo mese di settembre hanno ricevuto l'assegno ben 5.846.269 famiglie, per una spesa di 1,466 miliardi. L'Inps sottolinea che a settembre l'importo medio per famiglia richiedente è stato di 254 euro ma per le famiglie con un figlio la media è stata di 140 euro (circa 2,9 milioni di famiglie) e per quelle con oltre sei figli (3.543 nuclei) di 1.818 euro. Le famiglie richiedenti con due figli sono state 2,17 milioni per un importo medio di 306 euro. Per le 414.621 famiglie richiedenti l'assegno per tre figli l'importo medio complessivo è stato di 606 euro. L'importo medio a settembre per i singoli figli di famiglie senza reddito di cittadinanza è stato di 160 euro con differenze legate ai redditi della famiglia. In media per ogni figlio le famiglie hanno percepito 214 euro se inserite nella classe Isee fino a 16.125 euro (oltre 4,14 milioni di figli) e 53 euro nel caso di fascia superiore a 43.240 euro (54 nel caso di Isee non presentato). Non hanno presentato l'Isee e hanno avuto il contributo minimo famiglie per quasi 1,88 milioni di figli. Nella classe di Isee tra 16.216 e 21.620 euro ci sono circa 1,02 milioni di figli con un assegno medio di 196 euro a figlio.

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