Manovra 2024, verso modifiche sulla stretta alle pensioni dei dipendenti pubblici
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Il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon ha assicurato che "si può rivedere questa norma, la stiamo cercando di studiare, nasce da una ratio di imparzialità, sarà su tutti i dipendenti pubblici" quindi anche per dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Intanto prosegue il confronto sugli affitti brevi e si moltiplicano gli emendamenti al dl anticipi
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- La stretta sugli adeguamenti delle pensioni dei dipendenti pubblici, corretti al ribasso nella Manovra, sembra destinata ad allentarsi e non solo per i medici. Lo ha annunciato il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon a Start su Sky TG24
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- "Si può rivedere questa norma, la stiamo cercando di studiare, nasce da una ratio di imparzialità, sarà su tutti i dipendenti pubblici, non solo sui sanitari", ha detto Durigon, sottolineando che "dove c'è la necessità di modificare per errori tecnici o per rivedere alcune norme" si potrà "entrare in campo con le modifiche"
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- La misura dovrebbe quindi cambiare anche per le altre categorie coinvolte nel taglio della fetta retributiva ovvero dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Si tratta di una platea che per il 2024 è di circa 31.500 lavoratori e il risparmio derivante dalla misura sarebbe di circa 11,5 milioni per il prossimo anno
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- La strada sembrerebbe essere quella di un maxiemendamento, come ha confermato la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, a margine della presentazione al Cnel del Manifesto del lavoro cooperativo: "Tutte le riflessioni sono utili quando la Legge di Bilancio fa un percorso parlamentare e può arricchirsi di altri contributi, soprattutto se vengono da un maxiemendamento governativo"
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- "Comprendo le preoccupazioni dei medici e di altre categorie interessate da questo intervento - ha detto Calderone - Capisco anche le perplessità su un intervento che avviene in un contesto in cui alcuni avevano fatto una previsione di uscita ma sono certa si possa trovare una misura che da un lato non tradisca le aspettative di chi già guarda alla pensione e dall'altro tenga conto che quando si parla di norme pensionistiche è importante creare un equilibrio tra gestioni e nella gestione che non possa privilegiare alcuni danneggiando altri"
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- "Dobbiamo considerare situazioni che riguardano platee di soggetti che riguardano una condizione particolare, legate a contribuzioni versate in periodi ante riforma 1995 su cui c'era l'applicazione di una tabella che è vecchia di 58 anni", ha concluso Calderone
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- La maggioranza intanto prosegue anche con il lavoro sugli affitti brevi. Sembra reggere l'intesa politica sull'aliquota al 26% della cedolare secca solo dal secondo appartamento affittato, ma non sarebbe del tutto sciolto il nodo del veicolo normativo da utilizzare per la misura
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- La soluzione del decreto anticipi (nel quale entrerà il codice identificativo) sembra infatti difficilmente percorribile dal punto di vista tecnico. In ogni caso resta l'impegno a far scattare l'aumento dal 21 al 26% solo dal primo gennaio e con l'esclusione del primo appartamento
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- E la Lega con il senatore Massimo Garavaglia attacca: la norma sugli affitti brevi inserita in Manovra è "una bandierina inutile, non solo per il gettito esiguo ma anche perché, se l'obiettivo era far cambiare idea e quindi piuttosto che affittare a breve affittare a lungo, non serve a niente"
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- Ma sono molti i fronti aperti: dall'Iva sugli assorbenti (che potrebbe essere abbassata) a un'ulteriore sospensione del payback sanitario (al momento non sarebbero state individuate le risorse). Poi la proroga del mercato tutelato dell'energia, sul quale sarebbero in corso approfondimenti, e l'estensione a oltre il prossimo anno del taglio al canone Rai. E i tecnici del Senato rilevano una riduzione del bonus sociale luce a 200 milioni, chiedendo peraltro chiarimenti anche sulle risorse per il Ponte sullo Stretto e per la carta Dedicata a te
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- Le opposizioni, intanto, si fanno sentire a suon di emendamenti: sono circa 1.000 in totale quelli presentati in commissione Bilancio al dl anticipi, collegato alla Manovra, circa 700 delle minoranze. Ma quasi 300 vengono anche dalla maggioranza: oltre 120 dalla Lega. Richieste che devono comunque anche fare i conti con le scarse risorse a disposizione