Inflazione in calo in Europa, la Bce taglierà i tassi di interesse?

Economia
Vittorio Eboli

Vittorio Eboli

L’inflazione a ottobre ha rallentato la sua corsa. Sia in Italia (+1,8%) che in Eurolandia (+2,9%). Ecco perché in molti sperano che, se la frenata dovesse consolidarsi nei prossimi mesi, la Bca possa ritenere raggiunto il suo scopo. Visco, al suo ultimo giorno in Bankitalia, frena gli entusiasmi: i tassi resteranno alti a lungo

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Il caro prezzi morde un po di meno. Sia in Italia che nel resto di Eurolandia. Ecco perché in molti sperano che la Bce possa ritenere raggiunto il suo scopo, non solo ponendo fine all’aumento dei tassi ma addirittura iniziando a diminuirli. Anche perché i continui rialzi degli ultimi 14 mesi (la serie di aumenti è iniziata nel luglio 2022) hanno zavorrato l’economia dell’Eurozona, spingendola quasi sull’orlo della recessione (il Pil italiano nel terzo trimestre ha registrato crescita zero rispetto al secondo). Uno scenario possibile? Vediamo.

Inflazione ottobre

Anzitutto, i numeri – tanto attesi – della frenata: i prezzi in Italia, nel mese di ottobre, sono aumentati dell’1,8% su base annua, secondo le stime preliminari dell'Istat, dato che si confronta col +5,3% di settembre: è l’aumento più contenuto dal luglio del 2021, da oltre due anni. La frenata era ampiamente prevista dagli economisti, perché legata al confronto con ottobre dell’anno scorso, che fu mese record per l’aumento dei prezzi, soprattutto di quelli energetici. Rispetto al mese scorso, infatti il cambiamento dei prezzi è stato minimo: -0,1%.

 

Guardando poi al “carrello della spesa” (l'indice dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona) i livelli di inflazione restano ancora elevati: ha registrato infatti un aumento del 6,3% rispetto a ottobre di un anno, a settembre era a +8,1%. Insomma, qui i prezzi restano ancora in forte aumento. La variazione congiunturale (ossia rispetto a settembre) è di +0,1%.

 

“Una frenata senza precedenti, frutto anche delle efficaci misure messe in campo nel settore dei carburanti e della corale iniziativa del carrello tricolore” è stato il commento a caldo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; mentre Federconsumatori e Codacons parlano di “illusione ottica”, visto che “i dati vanno presi con cautela: il confronto avviene, infatti, rispetto a un periodo in cui il tasso di inflazione ha registrato un fortissimo aumento”, ossia appunto ottobre 2022.

 

Inflazione perchpè scende

C’è quindi possibilità che la Bce inizi a tagliare i tassi? È presto per dirlo. L’obiettivo di restare sotto il 2% non è ancora raggiunto: a livello di Eurolandia a ottobre siamo scesi a +2,9%, un bel passo avanti rispetto al 4,3% di settembre, secondo la stima flash diffusa da Eurostat, ma ancora sopra il target. E quando anche sarà raggiunto questo obiettivo, è molto improbabile che arriverà subito una sforbiciata. Di questo sono convinti gli analisti, stando anche alle ultime dichiarazioni dei banchieri centrali.

 

“I tassi di interesse rimarranno alti a lungo” ha detto chiaramente il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nel suo ultimo intervento prima di lasciare la carica, dopo 12 anni, al successore Fabio Panetta (che entra in carica mercoledì primo novembre).

Da sempre considerato una 'colomba’ all'interno del Consiglio della Bce, Visco ha difeso l’approccio definito “saggio” adottato finora dall'istituto di Francoforte, un approccio che consente “il giusto equilibrio tra il rischio di fare troppo e quello di non fare abbastanza”. Tuttavia, ha ribadito Visco “occorrerà certamente prudenza nei prossimi mesi, dopo un aumento così marcato e veloce dei tassi ufficiali. Perché occorre garantire che il rientro dell'inflazione si compia nei tempi stabiliti, ma al tempo stesso evitare che eccessi di restrizione monetaria e del credito abbiano inappropriati effetti recessivi, contribuendo anche per tale via ad alimentare l'incertezza sull'economia e sulla stessa stabilità dei prezzi”.

Del resto, solo pochi giorni fa la numero uno dell’Eurotower, Christine Lagarde, aveva usato parole ugualmente chiare: a chi le chiedeva se nell’ultima riunione si fosse iniziato a pensare a un taglio dei tassi, aveva risposto sorridendo: “non ne abbiamo neanche parlato”.

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