Statali, ipotesi maxi-anticipo del rinnovo di contratto su stipendio novembre: cosa sapere
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L’intenzione del ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, è quella di chiedere al Consiglio dei ministri di anticipare già nelle buste paga del prossimo mese il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici: in questo modo funzionari e dirigenti potrebbero arrivare a guadagnare tra i mille e i 2 mila euro in più all'anno. Previsto già l’arrivo degli aumenti contrattuali veri e propri a partire dal 2024, che potrebbero portare gli stipendi a salire anche del 6%
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- Un anno di aumenti tutti in una sola busta paga, che potrebbe già essere quella di novembre. La decisione spetterà al Consiglio dei ministri, dove il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, porterà questa richiesta
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- L’idea del ministro è infatti quella di anticipare il rinnovo dei contratti pubblici, dal valore di 2 miliardi di euro, pagando i dipendenti con i cedolini già dalle prossime settimane. In questo modo si eviterebbe la confusione tra “extra” e tredicesime, portando i dirigenti pubblici a guadagnare anche 2mila euro in più all'anno, cifra che scende intorno ai mille per i funzionari
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- A beneficiare dell’assegno tutte le forze di sicurezza, dalla Polizia all’esercito: anche per loro è previsto che arrivi il maxi-assegno, in attesa di rinnovare il prossimo anno il contratto di lavoro
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- Per i dipendenti pubblici il governo ha stanziato 7,3 miliardi di euro, di cui cinque sono destinati agli aumenti del comparto statale, dai professori ai dipendenti dei ministeri fino a quelli dell’Inps e delle Agenzie fiscali. In questa cifra rientrano anche i soldi destinati ad aumentare gli stipendi delle forze di polizia
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- Due miliardi saranno “anticipati” nel 2023, tra novembre e dicembre. Ma come funziona? L’anticipo consisterà in un aumento di 6,7 volte dell’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici. Si tratta di un aumento del 3,35 per cento, che equivale a una somma mensile che oscillerà dunque tra 50 e 149 euro a seconda delle qualifiche e che va moltiplicata per le 13 mensilità che saranno pagate come detto tutte insieme
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- È già previsto a partire dal prossimo anno che gli aumenti contrattuali veri e propri assorbano anche l’indennità di vacanza contrattuale. Tali aumenti contrattuali, secondo alcuni calcoli preliminari, dovrebbero portare le retribuzioni a salire del 6 per cento
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- Un capitolo a parte è la Sanità. Per medici e infermieri gli aumenti saranno più consistenti grazie allo stanziamento ad hoc da 2,3 miliardi destinato al rinnovo dei loro contratti. Presenti, inoltre, anche altri 700 milioni per aumentare la retribuzione delle ore extra e per lo smaltimento delle liste d’attesa. Per la Sanità, inoltre, ci saranno 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro dal 2026, per potenziare l’assistenza territoriale anche con nuove assunzioni di personale sanitario
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- I dipendenti pubblici, come tutti gli altri dipendenti, beneficeranno anche della conferma del taglio del cuneo contributivo. La Manovra proroga per un altro anno la riduzione dei contributi del 7 per cento, per chi guadagna fino a 25mila euro, e del 6 per cento per chi invece ha una retribuzione tra i 25mila e i 35mila euro. Questa misura consentirà di mantenere anche per il prossimo anno una busta paga più “pesante”, fino a 100 euro mensili
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- Previsto inoltre un intervento sui fringe benefit, i cosiddetti bonus aziendali in forma di beni e servizi, per i quali non c’è tassazione. Lo sgravio per i lavoratori con figli arriverà a 2 mila euro, contro i 3 mila attuali, mentre per i lavoratori senza figli la detassazione sarà di mille euro. Confermati anche gli sgravi sui premi di produttività, con tassazione agevolata al 5 per cento
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- Arriva anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo. Cala invece l’agevolazione per i rimpatriati, cioè chi torna a lavorare in Italia e trasferisce la residenza nel 2024 per almeno 5 anni: la riduzione della tassazione sarà del 50% e non più del 70% come in passato