Imu, ecco come funziona il ravvedimento “sprint" e chi può usarlo
La formula è pensata per ridurre il peso delle sanzioni per l'omesso versamento della prima rata di acconto, scaduta il 16 giugno. Ci si può mettere in regola pagando l'imposta dovuta più una sanzione ultra ridotta dello 0,1% giornaliero, a patto però di “ravvedersi” e rimettersi in linea con le richieste del Comune entro il 14esimo giorno successivo alla scadenza ordinaria
È ancora aperta la corsa al versamento Imu per i contribuenti ritardatari che optano per il “ravvedimento sprint”. La misura serve a ridurre il peso delle sanzioni per l'omesso versamento della prima rata di acconto, scaduta il 16 giugno. Ecco come funziona e tutto quello che c’è da sapere
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Per i ritardatari la legge offre la possibilità di ravvedersi saldando il conto con una piccola maggiorazione che varia a seconda del ritardo accumulato nel pagamento dell'imposta. Il cosiddetto ravvedimento consente, infatti, di regolarizzare la propria posizione eseguendo spontaneamente il pagamento dell'imposta dovuta, a cui vanno aggiunti gli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito e una sanzione in misura ridotta
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Ma perché si chiama ravvedimento “sprint”? Perché il contribuente in ritardo con il pagamento dell'acconto Imu può mettersi in regola pagando l'imposta dovuta più una sanzione ultra ridotta dello 0,1% giornaliero, a patto però di “ravvedersi” e rimettersi in linea con le richieste del Comune entro il 14esimo giorno successivo alla scadenza ordinaria del 16 giugno
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Con questo meccanismo nel caso di un omesso o parziale versamento della rata scaduta il 16 giugno si può quindi approfittare della formula “sprint” fino al 30 giugno. Invece, dopo il 30 giugno, e fino a 30 giorni dalla scadenza, c’è il ravvedimento breve, con la sanzione applicata che sale all'1,5% a prescindere dai giorni di ritardo
Va ricordato comunque che, in ordine di tempo, c’è anche la formula intermedia di ravvedimento, che consente di effettuare il pagamento tra il 31° e il 90° giorno successivo alla scadenza ordinaria con una sanzione pari all'1,67%
Ma si va anche oltre: se il pagamento viene eseguito oltre i 90 giorni dalla scadenza, ma entro il termine di consegna della dichiarazione Imu relativa all'anno nel quale è stata commessa la violazione, il contribuente, per ridurre il carico delle sanzioni, può accedere al ravvedimento lungo con l'applicazione della sanzione al 3,75%
Infine l’ultima opzione: oltre l'anno c’è il cosiddetto ravvedimento “lunghissimo”: si paga una sanzione del 4,28% (fino a due anni dalla scadenza), oppure del 5% oltre due anni
I ravvedimenti si effettuano con modello F24, anche in versione semplificata, ma bisogna barrare appunto anche la casella del “ravvedimento”
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