Domino's Pizza, procedura di fallimento: tra gli azionisti Luigi Berlusconi e Piero Coin
EconomiaCon la liquidazione giudiziale è saltato fuori che diversi nomi illustri italiani avevano puntato sul successo del brand. Per il 21 giugno prossimo è prevista la convocazione dei creditori per l’esame dello stato passivo
Mentre viene attivata la prevista procedura di fallimento, arrivano ulteriori dati in merito al fallimento di Domino’s Pizza in Italia. Tra gli azionisti dell’azienda, infatti, figurano diversi nomi italiani illustri tra cui anche Luigi Berlusconi, figlio più giovane di Silvio Berlusconi, Piero Coin, figlio di Vittorio Coin, ex proprietario degli omonimi grandi magazzini del Veneto venduti tempo fa a una private equity e anche Raffaele Vitale, il nipote del banchiere Guido Roberto Vitale. Si era cominciato a parlare della fine di Domino’s Pizza in Italia, a fine estate, ma la notizia era passata quasi in sordina. La chiusura brand, però, aveva avuto delle ripercussioni immediate tra chi plaudiva alla sua chiusura sostenendo che fosse una sorta di vittoria per le pizzerie artigianali e chi pensava a tutte le persone licenziate. Adesso si è attivata la procedura di fallimento per le 20 filiali italiane del marchio (i locali erano presenti a Milano, Torino, Roma, Bologna, Bergamo e nel Veneto), gestite dal concessionario ePizza Spa.
Per il 21 giugno prossimo è prevista la convocazione dei creditori
Le motivazioni addotte per la chiusura sono state il fatto che la pandemia da Covid-19 e le successive e prolungate restrizioni, hanno danneggiato gravemente ePizza. L’ultimo bilancio del 2021 di ePizza parla chiaro: il fatturato era arrivato a 10,5 milioni di euro, mentre il debito era di circa 20 milioni di euro, di cui 5,3 milioni nei confronti delle banche. Con la liquidazione giudiziale e da qui è saltato fuori che diversi nomi illustri italiani avevano puntato sul successo di Domino in Italia. Fra di essi, per l’appunto, spiccano i nomi di Luigi Berlusconi, Piero Coin e Raffaele Vitale. La procedura di liquidazione, avviata da Luca Giani, giudice del tribunale di Milano, vede come curatore Danilo Cannella. Per il 21 giugno prossimo è prevista la convocazione dei creditori per l’esame dello stato passivo.