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Banche, come funziona il piano di salvataggio della First Republic Bank pronto negli Usa

Economia
©Getty

I maggiori istituti di credito degli Stati Uniti sono scesi in campo erogando alla banca di San Francisco prestiti per 30 miliardi di dollari, senza chiedere garanzie particolari perché ritengono di poter recuperare i loro soldi una volta esaurita l’ondata di panico 

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In America è scattato il piano di salvataggio della First Republic Bank di San Francisco. Un istituto che fino a poco tempo fa era il più invidiato dell’intero sistema bancario Usa. In difficoltà per le perdite accumulate in seguito al repentino aumento dei tassi di interesse, la First Republic in pochi giorni ha dovuto fronteggiare una corsa agli sportelli e un calo del 70 per cento del suo valore di Borsa. Ma siccome la banca di San Francisco è sostanzialmente sana, i maggiori istituti di credito degli Stati Uniti sono scesi in campo erogando prestiti per 30 miliardi di dollari, senza chiedere garanzie particolari.

 Il piano di salvataggio 

La quattordicesima banca americana viene salvata dunque dalle prime undici. I quattro gruppi maggiori, JPMorgan, Cirigroup, Bank of America e Wells Fargo,  contribuiscono con 5 miliardi di dollari ciascuno. Altri 5 miliardi li verseranno due banche d’affari, Goldman Sachs e Morgan Stanley. Toccherà ad altre cinque banche, Mellon, State Street, PNC, Trust e US Bank, completare la cordata versando i rimanenti 5 miliardi. Questi istituti di credito ritengono di poter recuperare i loro soldi, una volta esaurita l’ondata di panico. 

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La Fed

Il Tesoro e la Federal Reserve (Fed) non stanno a guardare: per fronteggiare la crisi l’Istituto di emissione ha già erogato prestiti straordinari alle banche per 300 miliardi di dollari ai quali vanno aggiunti gli altri 115 erogati attraverso i consueti canali di finanziamento della Federal Reserve. Gli analisti fanno notare che la Fed ha già fatto arrivare alle banche risorse pari alla metà di tutti gli interventi stanziati durante la crisi del 2008.

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