Il capo del governo: confronto essenziale con parti sociali. Ed elenca i provvedimenti realizzati per tutelare i lavoratori. Per quest’anno prevede un calo della pressione fiscale. C’è ancora molto da fare per la sicurezza: troppe morti bianche. Il leader della Cisl Luigi Sbarra chiede che si acceleri sulla riforma delle pensioni
Spera in una collaborazione ancora più stretta coi sindacati Mario Draghi davanti alla platea del XIX congresso della Cisl. Un dialogo che il presidente del Consiglio rivendica dal primo giorno del suo incarico, nonostante gli alti e bassi, come quando a dicembre Cgil e Uil andarono allo sciopero generale. Il premier ringrazia tutti i sindacati. Sottolinea l’assenza di Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri (i leader di Cgil e Uil non erano presenti per motivi personali) e insiste sulla necessità di un confronto che, aggiunge, ha permesso “buone relazioni industriali”, essenziali nei momenti più difficili.
Pressione fiscale in calo
Il richiamo è a quanto fatto durante la pandemia e, in generale, alle tutele per i lavoratori degli ultimi mesi, quando crisi energetica e inflazione (al 6% ad aprile) hanno iniziato a rosicchiare gli stipendi. Draghi, che prevede per quest’anno un calo della pressione fiscale dello 0,4%, snocciola un lungo elenco di cose fatte: dall’assegno per i figli, ai sostegni ai redditi delle famiglie, passando per gli sconti sulle bollette fino al bonus di 200 euro in arrivo in estate.
Troppi morti sul lavoro
Il capo del governo ricorda però c’è ancora molto da fare, a partire dalla sicurezza sul lavoro: 1.221 morti nel 2021; 189 tra gennaio e marzo di quest'anno e oltre 13mila nell'ultimo decennio. Il potenziamento dei controlli non basta, ha detto Draghi, “le aziende devono fare attività di formazione, manutenzione e prevenzione”.
Sbarra: confronto politico sulle pensioni
E’ un tema, questo, caro al numero uno della Cisl Luigi Sbarra, convinto che sul taglio delle tasse si possa fare di più e che per proteggere le buste paga dal caro-vita non serve il salario minimo. Il segretario invita poi il governo a entrare nel concreto sulla riforma delle pensioni, sulle quali la ricetta della Cisl è di permettere di lasciare il posto liberamente dopo 41 anni di contributi o raggiunti i 62 anni di età.