Diesel, lo spettro del razionamento

Economia

Simone Spina

Prezzi dei carburanti più bassi al distributore ma la guerra in Ucraina fa emergere nuove possibili difficoltà per il gasolio. I flussi dalla Russia stanno diminuendo, anche se al momento non si registrano problemi. Ci sono però tensioni sui mercati e potrebbero emergere criticità sugli approvvigionamenti

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Non manca il diesel al distributore, non c’è carenza di gasolio per gli automobilisti italiani. Al momento le forniture sono regolari: le raffinerie effettuano le consegne come sempre e non si rimane all’asciutto. Alcune difficoltà, segnalate all’inizio di marzo in alcune regioni e che hanno interessato uffici pubblici, ospedali, trasporti urbani e altri rami della pubblica amministrazione, sono rientrate.

Al momento distributori pieni

Nessun allarme, quindi, secondo le maggiori associazioni di distribuzione di carburanti del nostro Paese, dove il 44 per cento delle macchine va a gasolio, carburante che alimenta la quasi totalità di camion, furgoni e altri veicoli commerciali. Nemmeno il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, nel suo ultimo intervento alla Camera del 22 marzo, ha parlato, come invece fatto il 16 marzo in Senato, che c’è "una diminuzione della disponibilità del diesel”.

I timori degli analisti

Eppure, a livello internazionale, cresce l’attenzione su un possibile problema di approvvigionamento a causa della guerra in Ucraina, con il timore di un razionamento in Europa lanciato da diversi manager che operano sul mercato dei combustibili. Circa la metà del diesel importato nel Vecchio Continente arriva dalla Russia e serve per soddisfare il 15 per cento dei consumi europei.

Cala import dalla Russia

Molte compagnie petrolifere (compresa la nostra Eni) hanno ridotto gli acquisti da Mosca,  anche se finora Bruxelles non ha posto sanzioni che riguardano le importazioni di greggio. Le scorte però sono drasticamente diminuite in Occidente e le raffinerie potrebbero essere costrette a ridurre la produzione di gasolio in attesa di trovare alternative. Insomma, si registrano già tensioni, come quelle che hanno portato negli ultimi tempi i distributori a fare incetta di diesel, causando un rialzo del prezzo alla pompa che ha superato quello della benzina.

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