#BoycottRussia contro la vodka: ma le bottiglie arrivano dall'Europa

Economia

La maggior parte dell'alcolico consumato in tutto il mondo è prodotta in Unione Europea, e non in Russia. Secondo i dati delle Nazioni Unite il maggior paese produttore è la Svezia, seguita da Francia, Polonia, Paesi Bassi, Stati Uniti, Lettonia e Italia

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Si stanno moltiplicando le iniziative per boicottare i prodotti russi nei supermercati. Negli Stati Uniti i governatori dell'Ohio, New Hampshire e Utah hanno dato mandato di rimuovere dagli scaffali le bottiglie di vodka russa. In Nuova Zelanda una delle più grandi catene di negozi di liquori, The West Auckland Trusts, ha annunciato la rimozione di vodka e altri prodotti russi, al cui posto esporrà delle bandiere ucraine. E in Australia due altre grandi retailer di alcolici, Dan Murphy's  e BWS, hanno deciso di fare lo stesso.

 

E anche in Italia c'è chi ha fatto questa scelta. L'enoteca romana Bernabei ha eliminato dal listino gli alcolici russi, in primis la vodka, nonostante - secondo il titolare - rappresentino un quarto del fatturato.

Ma la vodka è prodotta in Europa

Va però fatta attenzione perché la maggior parte della vodka consumata in tutto il mondo è prodotta in Unione Europea, e non in Russia. Secondo i dati delle Nazioni Unite il maggior paese produttore di vodka è la Svezia, seguita da Francia, Polonia, Paesi Bassi, Stati Uniti, Lettonia e Italia. E scorrendo la classifica si trovano solo altri Paesi europei. La Russia invece esporta solo una minima parte delle bottiglie vendute in tutto il mondo.

 

E non è un caso che tutti i principali brand non siano russi: Grey Goose è prodotta in Francia, Absolute è svedese, Belvedere è polacca, Smirnoff viene prodotta e distribuita dalla britannica Diageo. Sono russi invece i marchi Beluga e Russian Standard.

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