Mentre infuria la guerra in Ucraina, l’Europa continua a versare nelle casse di Mosca ogni giorno decine di milioni di euro per pagare il metano che contribuisce a scaldare le nostre case e a permetterci di tenere accese luci e fabbriche. L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha stilato un decalogo per ridurre in un anno la dipendenza dell'Ue dalla Russia
Rinunciare del tutto ai rifornimenti da Mosca, che garantiscono il 40 per cento dei consumi europei di gas, non sembra possibile, almeno nell’immediato, soprattutto per Paesi come il nostro tra i più legati ai flussi da Est.
Con carbone e petrolio import russo dimezzato
Ma l’Agenzia Internazionale dell’Energia ritiene che l'Ue possa ridurre di oltre un terzo la sua dipendenza nel giro di un anno. Una cifra che potrebbe essere superiore, fino a dimezzare l'import di metano russo, se si usasse più carbone e petrolio (ovviamente non comprandoli da quelle parti). Quest’ultima misura sarebbe quella più rapida da realizzare, ma è anche quella peggiore dal punto di vista ambientale.
Stop nuovi contratti con Mosca
Più sostenibili gli altri suggerimenti. Si parte dallo stop a nuovi contratti di fornitura con le società russe e la firma di accordi con altri Stati (l’Italia lo sta facendo con l'Algeria) che potrebbero assicurare, grazie anche al gas liquefatto, 30 miliardi di metri cubi (pari al 20 per cento di quello che arriva in Europa da Mosca).
Riempire i serbatoi
Altro suggerimento: obbligare i Paesi continentali a fare più scorte (l’Italia è prima per stoccaggi nell’Unione) per limitare lo sbalzo dei prezzi.
Sole, vento e meno gas
Si potrebbero risparmiare 6 miliardi di metri cubi accelerando sulla produzione di elettricità col sole e il vento, aumentando gli incentivi (con una spesa di tre miliardi).
Spingere sul nucleare
Mandando a pieno regime le centrali nucleari esistenti, invece, si ridurrebbe di 13 miliardi di metri cubi la sete di gas, ma 14 stati dell’Unione Europea, Italia compresa, non producono elettricità in questo modo e la Russia è il primo esportatore di combustibile per centrali atomiche.
Abbassare il riscaldamento
E ancora: tagliare di un grado la temperatura dei riscaldamenti nel Continente abbasserebbe di 10 miliardi di metri cubi il consumo di metano (oltre il 6 per cento di quello che prendiamo dalla Russia).
Meno caldaie
Altri due miliardi di metri cubi in meno in un anno sostituendo le caldaie a gas con le pompe di calore elettriche, ma servirebbe un investimento di 15 miliardi.
Tassare le compagnie
Come visto diverse misure comportano molti costi, anche per questo l’Agenzia propone di tassare in Europa temporaneamente le società energetiche che hanno fatto miliardi di profitti col rialzo delle materie prime.