Mazzoncini (Ad di A2A): sulle rinnovabili gli extraprofitti sono limitati

Economia

Per l'Ad di A2A anzi le rinnovabili hanno contribuito a mantenere bassi i prezzi dell'energia grazie ai contratti di lunga durata stipulati prima dei rialzi. GUARDA L'INTERVISTA

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Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, sciorina i numeri a Sky TG24 Business: "Se tutti i cittadini e le imprese comprassero l’energia a prezzo spot i rincari sarebbero di 65 miliardi per quest'anno. Di questi, 10 miliardi sono stati ammortizzati dalle energie rinnovabili, che vendono l’energia in anticipo con contratti medio-lunghi e che quindi si stanno pagando ancora a prezzi vecchi, e altri 10 dai trader. Mentre i restanti 45 miliardi derivano tutti dall’aumento del costo del gas”.

'Extraprofitti limitati grazie a rinnovabili'

Mazzoncini difende insomma il settore delle rinnovabili dalle accuse di aver venduto l'energia elettrica a prezzi decisamente superiori ai costi, generando i famosi extraprofitti che ora il governo ha deciso verranno - almeno in parte - tassati. Per il manager dell'utility lombarda “gli extraprofitti sono limitati perché le rinnovabili stanno contribuendo al sistema con 10 miliardi di mancati rincari, dovuti al fatto che i contratti delle rinnovabili sono stati stipulati prima dell’aumento”.

'Per le rinnovabili il Pnrr non serve'

Mazzoncini ha commentato anche il Pnrr (LO SPECIALE DI SKY TG24): “Il Pnrr è estremamente positivo per alcuni aspetti" ma non finanzia in modo diretto l'installazione di parchi rinnovabili. Per l'ad di A2A infatti "le rinnovabili hanno un modello di business che non ha bisogno di soldi del Pnrr, perché vengono finanziate autonomamente”. Come dire che il mercato è autonomo da questo punto di vista e sta funzionando. Mazzoncini porta un esempio di quanto succede in casa propria da questo punto di vista: "Noi stiamo emettendo green bond a 10-15 anni a tassi molto bassi che ci consentono di pianificare gli investimenti sulle rinnovabili".

 

Il problema sta invece nella burocrazia troppo lenta. Per autorizzare la costruzione di un impianto eolico servono in Italia 5 anni e 5 mesi secondo Anev, l'associazione di riferimento. "C'è un problema amministrativo su cui il governo si è impegnato" dice Mazzoncini "purtroppo i tempi non si ridurranno da 5 anni a 5 mesi, ma se venissero tagliati già da 5 a 2 anni sarebbe sufficiente. È un settore in cui ci sono i soldi, ci sono le tecnologie, vanno solo risolti i problemi burocratici. Ricordiamoci che una pala eolica genera la stessa energia elettrica che producono circa 80-100mila metri quadri di pannelli solari. Se i cittadini lo sapessero sarebbero più interessati credo".

Rischio Russia? 'Poco probabile'

L'Ad di A2A ha commentato anche il rischio che con lo scoppio di un conflitto bellico e le sanzioni Occidentali la Russia chiuda i rubinetti del gas verso l'Europa.

gas russo

Se così fosse "ci troveremmo di fronte a un problema energetico enorme, ma insomma escludo che possa accadere".

 

Guarda qui sotto l'intera puntata di Sky TG24 Business del 9 febbraio 2022, in cui è stato nostro ospite anche Antonio Cesarano (Intermonte Sim).

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