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Cloud Italia, cos’è il piano del ministro Vittorio Colao per digitalizzare la PA

Economia
©Ansa

L'obiettivo è costruire una "casa sicura per i dati degli italiani che si devono poter fidare della PA", ma anche far in modo che tutte le amministrazioni possano fornire servizi ai cittadini "rapidamente e a costi ragionevoli, senza nessuna differenza geografica". Per la digitalizzazione del Paese, il totale delle misure del Pnrr ammonta a 6,7 miliardi di euro

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La trasformazione digitale della società arriva anche nella Pubblica Amministrazione. Il ministro dell'Innovazione Vittorio Colao ha spiegato le principali caratteristiche della Strategia Cloud Italia, affiancato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Franco Gabrielli e il dg dell'Agenzia per la Cybersicurezza Roberto Baldoni. Lo scopo della Strategia Cloud Italia è quello di mettere a punto soluzioni cloud nella Pa. L'obiettivo è doppio: innanzitutto quello di costruire una "casa sicura per i dati degli italiani che si devono poter fidare della PA" e in secondo luogo si vuole far in modo che tutte le amministrazioni possano fornire servizi ai cittadini "rapidamente e a costi ragionevoli, senza nessuna differenza geografica". Per la digitalizzazione del Paese, il totale delle misure del Pnrr ammonta a 6,7 miliardi di euro.

La creazione del Polo strategico

La migrazione dei dati di tutte le amministrazioni al cloud dovrà avvenire entro la fine del 2025. Il primo passo in questo senso sarà quello della realizzazione del Polo Strategico Nazionale (Psn), un'infrastruttura informatica nazionale per l'erogazione dei servizi online. La parte di risorse destinata al Psn e alla migrazione della Pa è di circa 1,9 miliardi di euro. Sempre sulle modalità in cui verrà portata avanti la costruzione del Polo, Colao ha spiegato che "non ci sono percorsi preferenziali, aspettiamo una proposta, quando arriverà, se arriverà e se saremo convinti, la valuteremo sennò abbiamo definito oggi le regole e faremo pezzettini per pezzettini. Se qualcuno ci propone la casa intera - ha specificato - faremo la casa intera, altrimenti faremo mattone per mattone". Ma ha assicurato che "c'è spazio per tutti, c'è un grande muro europeo, poi c'è un giardino, poi c'è una casa con diverse stanze di cui qualcuna con muri spessi tipo cassaforte e altre normali". Così, ha aggiunto, "molti troveranno modo di contribuire a questo disegno, italiani e non italiani ma l'Italia prende il controllo delle regole di comportamento in giardino e fuori casa".

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Il bando di gara per il Pns

Colao "attende proposte a giorni", con una tabella di marcia che prevede innanzitutto la pubblicazione del bando di gara entro la fine di quest'anno. Il ministro ha tenuto a precisare che "non sarà tecnicamente una classica gara ma un'offerta di partnership e ci aspettiamo proposte da soggetti pubblici e privati" ma il dettaglio fondamentale saranno comunque le competenze. Quanto al controllo del Psn, ha precisato inoltre, "vediamo che proposte arrivano, ma c'è una certa preferenza per mantenere il controllo da parte dello Stato, in forma magari flessibile". Al momento però ancora nessun dettaglio sulle cordate che avrebbero già presentato proposte. Resta un’ipotesi la cordata tra Tim, Cdp, Sogei e Leonardo per il Pns: "Ho sentito quello che è stato dichiarato riguardo a un'offerta da parte di un consorzio, vediamo cosa succederà", si è limitato a sottolineare Colao.

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