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Recovery, via libera ai primi piani entro la prossima settimana (non quello italiano)

Economia

In arrivo le approvazioni dei primi recovery plan da parte della Commissione Europea. L'Italia per ora non è tra i primi paesi. Poi toccherà al giudizio del Consiglio europeo.

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Si inizia a scorgere l’arrivo del processo di approvazione dei recovery plan nazionali (LO SPECIALE DI SKY TG24). Il commissario europeo al bilancio, Johannes Hahn, ha annunciato che entro giugno saranno valutati dalla Commissione più di dieci piani nazionali di ripresa (23 sono quelli ricevuti da Bruxelles), e tra questi potrebbe esserci anche quello italiano. Anche se la situazione del nostro paese non è certa: Ursula von der Leyen ha programmato per la prossima settimana un tour in Spagna, Portogallo, Danimarca, Grecia e Lussemburgo per annunciare il via libera ai rispettivi piani. Manca ancora invece una data ufficiale per l’Italia, che ha presentato il piano più ricco e dunque complesso di tutti, ma anche per Francia e Germania.

E l'Italia?

Ricordiamo infatti che già a fine aprile, quando il governo Draghi spedì il piano italiano alla Commissione, gli scambi tra Roma e Bruxelles non erano sempre stati distesi. E come ha fatto notare l'Osservatorio sui conti pubblici nelle tabelle tecniche del piano italiano circolate tra gli addetti ai lavori mancano spesso target e obiettivi sui primi anni, rendendo difficile valutare i progressi sulle varie opere e progetti.

Approvazione definitiva il 13 luglio

Dopo la valutazione della Commissione, sarà poi il consiglio europeo, composto dai ministri dell’economia dei ventisette paesi membri, ad avere l’ultima parola. Inizialmente il Portogallo, stato presidente di turno, aveva promesso che i primi piani sarebbero stati approvati il 18 giugno. Ma secondo fonti europee i tempi sarebbero troppo stretti: infatti nell’ordine del giorno dell’incontro del 18 è previsto solo uno scambio preliminare di opinioni sui recovery plan. Il via libera definitivo potrebbe arrivare quindi qualche settimana dopo, il 13 luglio.

Nel frattempo - dopo la ratifica da parte di tutti i parlamenti nazionali del debito europeo - la Commissione è pronta a rivolgersi ai mercati finanziari per farsi prestare denaro, circa 150 miliardi all’anno, da girare poi ai singoli paesi. Se il piano italiano fosse approvato il nostro paese riceverebbe a luglio circa 25 miliardi, di cui 14 da utilizzare già per quest’anno.