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Recovery Fund, i piani europei a confronto

Economia

Silvia Monsagrati

Si stringono i tempi per la presentazione dei piani per la ripresa, quelli nei quali i governi dicono come intendono spendere i soldi di Next Generation Eu, il fondo europeo di cui il recovery fund è il cuore

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L'Italia è il paese che riceverà più soldi dal Recovery Fund e, tra i principali stati europei, quello più indietro sulla presentazione del piano in cui dice come intende spenderli.  LA CORSA DEI PAESI UE AL RECOVERY: IL MONITORAGGIO DI SKY TG24

Il piano italiano

Tra prestiti e sovvenzioni a fondo perduto per il nostro paese ci sono a disposizione 209 miliardi di Next Generation Eu (di cui il Recovery Fund è il cuore).  Ci segue a una certa distanza la Spagna (che pure nell’ultima versione del piano ci supererebbe nella sola componente a fondo perduto), molto più indietro Francia e Germania. Siamo anche il paese che spenderà di più. Tra i vari piani per la ripresa il nostro è il più corposo: vale - stando al testo approvato in consiglio dei ministri che deve ora passare al voto del Parlamento - ben 224 miliardi. In pratica utilizzeremmo quasi tutte le risorse di Next Generation Eu - sia prestiti che sovvenzioni -  più una parte di fondi strutturali europei. La Spagna prevede di usare solo la parte di contributi a fondo perduto, e di lasciar stare i prestiti. Del resto, a differenza dell'Italia, a molti paesi, guardando ai tassi di interesse, i prestiti europei non convengono. Madrid stanzia 72 miliardi per i primi 3 anni. A seguire dovrebbero arrivare altri 70 miliardi di risorse estranee al Recovery Fund. Anche la Francia userà solo i soldi a fondo perduto: 40 miliardi a cui aggiungerà 60 miliardi di risorse proprie. La Germania (che già a giugno aveva varato un piano da 130 miliardi finanziato con soldi suoi) userà un po' meno di 30 miliardi di sovvenzioni.

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Come saranno spesi i soldi

Bruxelles ha messo dei paletti su come andranno spesi i soldi. La maggior parte delle risorse andrà destinata a ambiente e digitale. Stando a quanto si sa finora dei piani presentati dai principali paesi (che possono subire comunque modifiche prima della versione definitiva) gli unici a rispettare i parametri sull'ambiente (almeno il 37% delle risorse) sono Spagna e Germania. Per quanto riguarda le riforme verdi sia Berlino che Parigi puntano molto sull'idrogeno, sulla decarbonizzazione, sui veicoli puliti e la riqualificazione degli edifici. 

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Sul digitale l'obiettivo di usare almeno il 20% delle risorse è rispettato da tutti tranne che dalla Francia, paese che invece, per la ripresa, punta molto sulla competitività delle imprese alle quali vorrebbe destinare un corposo piano di agevolazioni fiscali.