Bollettino BCE, pil eurozona in calo dell'8,7% nel 2020

Economia
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Peggiorano, e di molto, le previsioni dell'Eurotower per l'economia della zona euro: il 2020 vedrà, a causa del lockdown, un calo del pil di quasi 9 punti percentuali rispetto all'anno scorso. E nello scenario peggiore, si potrebbe arrivare a un catastrofico -12,6%. Recupero atteso per il 2021

Numeri davvero pesanti, inutile girarci intorno, nel bollettino mensile della BCE. La caduta del PIL nel primo trimestre, causa lockdown da pandemia, è in eurozona del 3,8% (rispetto al trimestre precedente), e si parla di "marcata flessione" anche nel secondo trimestre del 2020, un anno destinato a chiudersi col segno meno nonostante la ripresa in atto.

“I più recenti indicatori economici e gli ultimi risultati delle indagini Congiunturali – si legge nell'ultimo bollettino economico dell’eurotower - confermano una drastica contrazione dell'economia dell'area dell'euro, e un rapido deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro". La pandemia di coronavirus e le necessarie misure di contenimento hanno avuto "gravi ripercussioni" sia sul settore manifatturiero sia su quello dei servizi.

Nel 2021 ripresa prevista del 5,2%

Da qui, un netto ribasso delle stime per i prossimi mesi: il Pil, nell’intero 2020, è atteso in calo dell’8,7%. Per poi recuperare il 5,2% nel 2021 e il 3,3% nel 2022. Questo, nello scenario di base; ma nello scenario peggiore (che ipotizza una forte recrudescenza della pandemia e l'adozione di ulteriori misure di contenimento) il Pil potrebbe crollare del 12,6% nel 2020.

 

I paesi più colpiti sono Francia, Italia e Spagna

"La contrazione causata dal Covid-19 è stata eterogenea nei vari Paesi, e nei diversi settori. Fra le maggiori economie dell'area dell'euro si è registrato un calo dell'attività economica più marcato in Francia, Italia e Spagna che in Germania e nei Paesi Bassi". Così ancore l'ultimo Bollettino economico diffuso dalla Bce. Nel complesso, si legge, "l'impatto delle misure di chiusura si è tradotto in una marcata contrazione della produzione industriale nell'area dell'euro, che a marzo 2020 ha subito una flessione senza precedenti dell'11,3% rispetto al mese precedente, e del 3,3% nel primo trimestre del 2020 rispetto a quello precedente". Le pmi italiane hanno pagato il conto più salato della crisi da coronavirus. In particolare, spiegano gli esperti dell'istituto di Francoforte, la contrazione del fatturato "è stata più brusca" in Italia rispetto ad altri paesi dell'Eurozona.

 

Inflazione prevista in lieve calo nei prossimi mesi

"Tenuto conto dei prezzi correnti del petrolio e dei relativi contratti future, è probabile che l'inflazione complessiva registri un'ulteriore lieve diminuzione nei prossimi mesi, mantenendosi su livelli moderati sino alla fine dell'anno". Nel medio termine, spiegano gli esperti della Banca centrale, "la maggiore debolezza della domanda determinerà pressioni al ribasso sull'inflazione, solo in parte compensate da spinte al rialzo legate a vincoli dal lato dell'offerta". 

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