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Vola lo spread, Tria: "Ovviamente sono preoccupato". Salvini: "No a speculazioni"

Economia

Il differenziale Btp/Bund ha superato la soglia dei 330 punti base, prima di frenare a tornare a scendere. Il vicepremier leghista: "Scenderà". Di Maio: "Dopo decisione Ue caleranno le tensioni". Il capo della vigilanza Bce: "Incrociamo le dita per le banche italiane"

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"Ovviamente sono preoccupato". È questo il commento lapidario del ministro dell'Economia Giovanni Tria alla domanda dei cronisti a Montecitorio sull'aumento dello spread (COS'È), che stamattina ha sfondato la soglia dei 330 punti base, salendo fino ai 336 - livello più alto dallo scorso 30 ottobre - per poi ripiegare e chiudere a 326 (L'ANDAMENTO IN TEMPO REALE DELLO SPREAD). Prova a gettare acqua sul fuoco il vicepremier Matteo Salvini: "Lo spread scenderà e sono convinto che scenderà, a meno che non ci sia qualcuno che gioca alla speculazione per danneggiare l'Italia. Ma questo come governo non lo permetteremo". Gli fa eco l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, che rassicura: "Le tensioni sui mercati non aiutano il credito, una volta che la commissione Ue avrà preso le sue decisioni le tensioni scenderanno. Noi ne siamo convinti". E fa i complimenti a Tria: "Sta combattendo come un leone"

Di Maio: "Nessuna intenzione di lasciare l’euro"

Incontrando i vertici della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna), Di Maio ha sottolineato che le previsioni del governo sono fondate: "Non ci affidiamo al fato, al destino", ma andiamo avanti sulla base di "precise convinzioni", spiega. "Il nostro obiettivo è sempre quello di ridurre il debito pubblico, ma lo facciamo con una ricetta differente e ambiziosa”, ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico, ribadendo che "non c'è nessuna intenzione di lasciare l'euro né l'Europa". "La Commissione europea deciderà quello che vorrà decidere: io penso che il premier Conte e il ministro Tria stiano facendo un ottimo lavoro nel tentativo di mediazione con la Ue ma non deve essere un muro di gomma", ha aggiunto Di Maio, facendo i complimenti al ministro Tria "che sta combattendo come un leone".

"Siamo i più ligi alle regole"

"Penso - ha proseguito Di Maio - che nei prossimi giorni la Commissione dovrà tener presente di cosa è l'Italia. Da Mastricht ad oggi l'Italia ha pagato 670 miliardi di euro di interessi sul debito. Siamo i più ligi alle regole di tutti. Lo continueremo a fare nonostante il nostro avanzo primario sia stato bruciato in interessi sul debito, siamo il Paese che ha l'avanzo primario più alto, abbiamo pagato il doppio degli interessi sul debito della Germania, siamo sempre stati in regola: però questo è il momento in cui dobbiamo aiutare la parte della nostra società che sta soffrendo di più: imprenditori, disoccupati, pensionati. Se non li aiutiamo - ha concluso - questo Paese non riuscirà mai ad abbassare il debito pubblico e a ripartire dopo la crisi".

Capo vigilanza Bce: "Incrociamo le dita per le banche italiane"

Intanto un nuovo allarme sul settore bancario è arrivato dal capo della vigilanza della Bce Daniele Nouy. "Finora non credo che lo spread abbia raggiunto un livello di seria preoccupazione per le banche, ma non sappiamo cosa porta il futuro", ha detto. "Sarebbe molto triste" se le banche italiane, che "hanno fatto molti sforzi" per ripulire i bilanci, "fossero colpite dalle conseguenze del dibattito politico. Ma sono cose che succedono, i problemi delle banche greche sono cominciati con discussioni politiche e quindi posso solo dire teniamo le dita incrociate".

Abi: "Rialzo spread causa primi aumenti a tassi di mutui e prestiti"

Sempre a proposito del settore bancario, c'è da registrare l'intervento dell'Abi. Secondo l'Associazione bancaria italiana il rialzo dello spread inizia a impattare sui tassi dei mutui e dei prestiti alle imprese. Ad ottobre 2018, spiega l'Abi nel suo rapporto mensile, si registra un incremento "non ancora molto accentuato" dei tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento, "risentendo dell'aumento dello spread nei rendimenti dei titoli sovrani". Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,87% (1,80% a settembre 2018) mentre quello sui nuovi finanziamenti alle imprese è risultato pari a 1,60% (1,45% il mese precedente). Più accentuato, secondo Abi, il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni nel corso degli ultimi mesi", che ha risentito "dell'aumento dello spread". Secondo i dati dell'associazione a settembre 2018 si è registrato "un valore pari a 1,71% rispetto al valore minimo di 0,56% registrato a maggio 2018".

Camusso: "Governo gioca partita non utile con Ue"

Si dice preoccupata anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Con uno spread oltre quota 330, alla luce delle diffidenze europee sulla manovra economica varata dall'esecutivo, "i rischi sono quelli finanziari, del sistema di credito per le persone, del maggiore costo del debito pubblico. Il problema è se ci sono le convenienze e un ritorno per il Paese dettati da una scelta di questo tipo oppure se non c'è", ha detto. "Non penso - ha aggiunto - che l'Europa abbia fatto tutto il possibile per costruire un'intesa. Mi pare però evidente - ha concluso Camusso - che il nostro governo sta giocando una partita di distanza dall'Europa che non è utile".