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Istat: “Economia debole, anticipatore il Pil in calo a ottobre”

Economia
(Ansa)

L’Istituto registra come il Prodotto interno lordo nel terzo trimestre di quest’anno sia rimasto fermo, interrompendo la crescita iniziata nel 2015. In più, si evidenzia l’aumento dell’inflazione e un lieve peggioramento nel mondo del lavoro

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L’economia italiana è debole e l’indicatore anticipatore sul suo andamento “ha evidenziato un'ulteriore flessione, segnalando la persistenza di una fase di debolezza del ciclo economico". Lo rende noto l’Istat, nella sua nota mensile sull’andamento dell’economia, riferendosi al mese di ottobre. L’Istituto ribadisce inoltre che nel terzo trimestre di quest’anno il Pil è rimasto fermo, interrompendo la “fase costantemente espansiva iniziata nei primi tre mesi del 2015”.

Imprese e prezzi

La nota dell’Istat continua rilevando come sia le componenti interne della domanda, sia le esportazioni nette hanno fornito un contributo pari a zero. Anzi, a settembre le esportazioni verso l’area extra Ue hanno segnato un forte calo (-3,7%) con effetti anche sulla variazione del terzo trimestre (-0,6%). A ottobre, inoltre, l’inflazione ha ripreso a crescere: l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un incremento su base annua dell’1,6%, due decimi di punto percentuale in più rispetto a settembre.

Lavoro

A settembre si segnala un marginale peggioramento nel mercato del lavoro: diminuzione degli occupati (-0,1% rispetto al mese precedente pari a -34 mila unità), soprattutto tra i contratti a tempo indeterminato; aumento delle persone in cerca di occupazione (+3,2% pari a 81 mila unità); riduzione degli inattivi (-0,3%, pari a -43 mila unità). Nonostante questo, nel complesso, il terzo trimestre dell’anno registra un orientamento lievemente positivo del mercato del lavoro, con un aumento del tasso di occupazione (+0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente) e una diminuzione della disoccupazione (-0,6 punti percentuali) che scende al 10%.

Fiducia

Infine, la nota dell’Istat riporta che a ottobre “la fiducia ha mostrato andamenti discordanti tra i consumatori e le imprese”. Per quanto riguarda i primi, si registra un lieve aumento, con un miglioramento del clima futuro e delle prospettive sulla disoccupazione. Viceversa, sono in peggioramento sia i giudizi sia le attese sulla situazione economica del Paese. Tra le imprese, invece, la flessione cala ancora in tutti i settori, ad esclusione delle imprese delle costruzioni.