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Bankitalia: Pil frena nel terzo trimestre. Pesa incertezza investitori

Economia

Secondo il bollettino di via Nazionale negli ultimi 3 mesi si registra una crescita, ma è solo dello 0,1%. Molti dall'estero hanno deciso di vendere i titoli italiani. Per quanto riguarda la manovra, "la sua efficacia dipende dalla fiducia dei risparmiatori". LIVEBLOG

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L’economia italiana rallenta. Lo rende noto Bankitalia nel suo bollettino economico: il Pil nel terzo trimestre del 2018 "sarebbe cresciuto in termini congiunturali dello 0,1%, rallentando rispetto ai tre mesi precedenti". Non solo, ma a causare l’impennata dello spread e la tensione sui mercati finanziari italiani sarebbe "l'incertezza degli investitori sull'orientamento delle politiche economiche e finanziarie" (IL LIVEBLOG). Per quanto riguarda la manovra finanziaria, "l'efficacia delle politiche di bilancio nel sostenere l'economia dipenderà anche dal mantenimento della fiducia dei risparmiatori e degli investitori nei confronti del percorso di risanamento delle finanze pubbliche". (TUTTE LE MISURE DELLA MANOVRA)

Cresce mondo dei servizi, stazionaria l’industria

Secondo i dati diffusi da via Nazionale, in primavera il Pil è salito dello 0,2% in termini congiunturali, in lieve rallentamento rispetto ai mesi invernali. "L'attività - si legge - avrebbe segnato un incremento nei servizi, mentre sarebbe rimasta stazionaria nell'industria in senso stretto. Il valore aggiunto delle costruzioni avrebbe proseguito a espandersi a un ritmo moderato". Tra i fattori del rialzo dello spread, Bankitalia indica i "valori elevati della differenza tra il premio sui credit default swap dei titoli sovrani italiani stipulati dopo il 2014, che offrono protezione anche da una ridenominazione dei titoli in una valuta differente, e quello sui CDS stipulati precedentemente, che invece non offrono tale forma di protezione".

Gli investitori esteri vendono i titoli italiani

Intanto gli investitori esteri riducono l'esposizione sui titoli italiani, soprattutto titoli di Stato. Nei primi 8 mesi dell’anno "hanno ridotto i titoli italiani di 42,8 miliardi", "soprattutto i titoli pubblici (24,9 miliardi) e le obbligazioni bancarie (12,4). Gli acquisti di titoli pubblici a gennaio-aprile (41,7 miliardi) sono stati più che compensati dalle vendite registrate a maggio e giugno (57,9 miliardi nei due mesi), a causa delle tensioni sui mercati. In luglio e agosto gli investitori esteri hanno venduto titoli sovrani per 8,7 miliardi.

Positivo dato sull’occupazione

Positivo invece il dato sull’occupazione, salita in misura marcata in primavera. "È proseguito il recupero del mercato del lavoro", sottolinea la Banca d’Italia, secondo cui la disoccupazione si è ridotta, toccando il 9,7 per cento in agosto: la contrazione è stata accentuata anche per i giovani. Per palazzo Koch "la crescita dei salari contrattuali, che aveva mostrato segnali di ripresa dalla fine dell'anno precedente, si è rafforzata sia nel settore privato sia nel totale dell'economia e si è estesa alle retribuzioni di fatto".