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Confindustria, Boccia: “Sì a sforare deficit ma solo se c’è crescita”

Economia
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia al convegno organizzato da Confindustria a Roma (Ansa)

Pe il presidente degli industriali la manovra dovrà avere "due pilastri", "il contratto di governo", ma anche "la sostenibilità e la crescita". E sul reddito di cittadinanza dice: "Non può essere un disincentivo al lavoro"

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Il leader di Confindustria Vincenzo Boccia interviene sul tema della legge di bilancio 2019, dicendo che lo sforamento del deficit è accettabile “se accompagnato da sostenibilità e crescita”. Alla presenza del ministro dell’Economia Giovanni Tria, durante il convegno dal titolo “Dove va l'economia italiana e gli scenari della politica economica”, Boccia ha infatti sottolineato che la manovra dovrà avere “due pilastri: il contratto di governo ma anche la sostenibilità e la crescita”. Dallo stesso palco, Tria ha assicurato che ci sarà “un aumento contenuto del deficit nel 2019 e una graduale riduzione negli anni successivi”.

"Nella manovra sia contratto di governo sia sostenibilità"

Secondo Boccia l’importante è che si arrivi a “più occupazione”, perché “puoi sforare se questo sforamento comporta una crescita con riduzione del debito e maggiori effetti sull'economia reale. Non si può pregiudicare la crescita". Dal presidente di Confindustria anche un accenno al reddito di cittadinanza, che non dev'essere “un disincentivo al lavoro”.

"Confronto sereno con il governo"

Boccia, durante lo scambio con il ministro Tria, ha poi chiesto al governo di "confrontarsi serenamente". "Vogliamo - ha detto - che il governo valuti le nostre proposte, se sono nell'interesse del Paese le faccia sue, se non lo sono le cestini. Questo è l'approccio che Confindustria ha sempre avuto con tutti i governi".  “Gli industriali capiscono che Confindustria è poco sexy ai fini elettorali, con 160mila associati" ma "diventa molto sexy", ha aggiunto, se si guarda ai risultati, da difendere, di una industria che è la seconda in Europa. , Dal presidente di Confindustria infine un invito a “non modificare cose fatte dai governi precedenti se hanno avuto effetti sull'economia reale".