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Ilva, Di Maio: miglioramenti su piano ancora non bastano

Economia
Foto d'archivio Ansa

Il vicepremier all'indomani del tavolo al Mise: "Se la gara non è fatta a regola d'arte io non posso mandarla avanti". E spiega: "Non ho certezza rispetto ai pasticci che hanno fatto quelli di prima". L'ex ministo Calenda: "Ragazzino incapace"

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Sull'Ilva "per me il piano ambientale e occupazionale non sono soddisfacenti". A ribadirlo è il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, all’indomani del tavolo che si è svolto al Mise proprio tra il vicepremier, i vertici dell'azienda ArcelorMittal e 62 sigle tra associazioni, enti locali e soggetti vari. Per Di Maio "il futuro è legato a due cose. Uno è che se la gara non è fatta a regola d'arte io non posso mandarla avanti". "Dall'altra parte", precisa, "siccome i tempi sono quelli che sono e io non ho certezza rispetto ai pasticci che hanno fatto quelli di prima, allora io sto portando avanti i tavoli con i sindacati e con ArcelorMittal". Intanto è atteso per oggi l’esposto del Codacons alle Procure della Repubblica di Roma e Taranto in cui si chiede di indagare sul contratto di vendita dell'acciaieria alla luce della possibile fattispecie di turbativa d'asta.

Di Maio: precedente ministro ha "firmato in gran segreto l'accordo"

Di Maio ha poi spiegato: "Qui c'è un'altra follia: quello di prima, il precedente ministro dello Sviluppo economico, ha firmato in gran segreto l'accordo per far entrare Mittal nello stabilimento, in cui c'è scritto che ci saranno 3 mila persone che vanno in mezzo ad una strada". Inoltre, ha concluso, il termine del 15 settembre è "tecnico. Potremmo decidere anche prima. Ce lo deve dire la legge. Ovvero l'Avvocatura generale".

La replica di Calenda: Di Maio ragazzino incapace

A stretto giro la risposta dell'ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che su twitter scrive: "Questo ragazzino incapace mi sta facendo irritare. Firma in gran segreto un piffero, la notizia è stata diffusa e commentata da ogni media. Non ha la più vaga idea dei numeri neanche quando vanno a suo vantaggio. 4.000 le persone che Mittal non assumeva ma protette da Amministrazione straordinaria". E ancora: Di Maio "dichiara che 'se la gara non è fatta a regola d’arte la devo ritirare'. Ma ha già dichiarato in Parlamento che la gara è viziata. Dunque o ha mentito in Parlamento o non ha il coraggio di essere conseguente. Incoerenza, Incompetenza, Incapacità". Mentre dal Presidente della Puglia, Michele Emiliano, arriva una richiesta: "Bisogna prendere una decisione. Ovviamente il momento della decisione spaventa un po' tutti, ma non bisogna aver paura".